Parlarne di sicurezza in casa nostra fa male ma non si può far finta di niente. I fatti di Tunisi hanno reso ancor più attuale, se possibile, il tema. E si tratta della sicurezza degli italiani e dei tanti stranieri che vengono in visita sul nostro territorio.
Territorio che non è avaro di luoghi simbolo di religiosità, storia, cultura. E anche di strutture e infrastrutture che un po’ sono il simbolo dell’Italia, basti pensare ai moderni treni, alle metropolitane, ai ponti…
All’alba dell’Expo, con l’imminente ostensione della Sacra Sindone a Torino e con il Giubileo appena annunciato a ruota, il nostro Paese diventa come un barattolo di miele esposto all’assalto delle mosche e per questo che il Viminale, già da ieri, ha alzato il livello di allerta.
La sicurezza quindi impone vigilanza più alta e più uomini nei luoghi sensibili, come mettono in evidenza le prime due mosse dettate dal dicastero retto da Angelino Alfano. Solo a Roma si contano oltre 400 obiettivi sensibili, laici, storici o religiosi ed è per questo che saranno mandati in strada 500 militari ad affiancare la normale vigilanza.
A Milano invece sarà rinforzato il numero di agenti di polizia, con dislocamenti da altre questure, per il controllo di stazione, aeroporti e dello stesso Expo. 600 uomini delle Forze Armate, secondo quanto annunciato dal ministro Alfano, sono a disposizione del Prefetto.