Roma e il Giubileo straordinario, è già corsa ai numeri. Non quelli del lotto ma piuttosto quelli che si riferiscono al probabile indotto che l’Anno Santo extra proclamato da Papa Francesco porterà in buona parte a favore della Capitale.
Il sindaco Ignazio Marino ha fatto sapere che la città è pronta, magari senza dover ricorrere agli investimenti del Giubileo più recente, quello del 2000 che era calato su Roma col suo carico di valori religiosi e significati morali. Oltre al fatto di essere stato il primo Anno Santo del nuovo millennio (o ultimo di quello precedente, fate voi), segnava anche l’ingresso in una nuova era con alla guida il Papa ora Santo, Giovanni Paolo II che ha dispetto della natura ha trascinato la sua vita fino a quella soglia, e un po’ oltre, per non far mancare una guida così forte e sentita come la sua in un momento di grande importanza per il cristianesimo. Quando Karol Wojtila divenne Papa, il telecronista Rai in piazza San Pietro (Paolo Frajese) disse che sarebbe stato il Papa che avrebbe portato i cristiani fino alle porte del 2000. Rimanendo in sella fino all’ultimo e oltre, il vecchio Papa si prese gioco anche della profezia del giornalista e bene fu perché il suo peso “politico” fra i credenti di tutto il mondo nel 2000 si tradusse in un enorme vantaggio per Roma che vide accorre una cifra record di pellegrini. Ad un Papa del genere, non si poteva dire di no…
Ora al soglio di Pietro c’è Pontefice anch’esso dotato di gran peso ‘politico’. La sensazione è che questo peso, corroborato dagli insegnamenti non solo morali che Papa Francesco ormai quotidianamente rilascia attraverso parole che sanno fare presa sull’opinione pubblica, possa tradursi per Roma in una riedizione dell’Anno Santo del 2000.
La differenza magari è che, anche per l’annuncio a breve scadenza dall’evento (il Giubileo inizierà l’8 dicembre), non ci sia la disponibilità economica in termini di investimenti ma i numeri comunque già cominciano a girare. E sono numeri buoni ovviamente. Senza tralasciare il fatto che la mossa del Papa potrebbe dare la spinta anche a qualche opera pubblica i cui lavori avanzano lentamente, seguendo il ritmo blando del Tevere in primavera…
Per il turismo vantaggi a lunga scadenza
Si stima l’arrivo di almeno 25 milioni di pellegrini, con un incremento del giro di affari del 30% e poi la prospettiva di 50 mila posti di lavoro per hotel, ristoranti, bar e negozi .
L’effetto traino sul turismo per l’anno successivo è valutato in oltre il 15% in più di affari per Roma e sicuramente qualche punto percentuale in più se lo potranno permettere anche le località italiane più raggiungibili dalla Capitale. Un programma quasi a lunga scadenza, altro che Enit e fiere del turismo, al Papa potrebbe riuscire l’impresa di coprire le carenze della politiche di programmazione turistica.
Il presidente di Federalberghi, Giuseppe Roscioli ha già ricordato che dopo il 2000 si registrò un +18% di arrivi perché l’effetto promozionale fu straordinario. Ora firmerebbe per avere il previsto 15% in più dall’anno dopo.
Rispetto al 2000 la città può contare anche su una maggiore offerta ricettiva: il numero degli hotel ha superato quota 1.000 per oltre 100 mila posti letto. Vanno poi aggiunti tremila tra B&B e case religiose. Gli effetti positivi si avranno a cascata sul resto del territorio regionale.
Si studia un piano trasporti anti caos
Si diceva delle opere in corso. A Roma si lavora alla linea C della metropolitana l’auspicio del sindaco è che si possa accelerare su questo e sugli altri progetti dei trasporti. “Poche settimane fa abbiamo firmato un protocollo con le Ferrovie italiane per collegare meglio alcune aree di Roma, dove la rete ferroviaria esiste già ma non è utilizzata come potrebbe essere, per i trasporti all’interno della città – ha dichiarato – poi c’è da affrontare il problema del collegamento con l’aeroporto di Fiumicino, che attualmente ha una frequenza di treni troppo bassa per il volume di pellegrini previsti per questo Anno Santo”. E poi c’è il problema dei pullman che i romani preferirebbero veder restare oltre le mura della città. L’idea già manifestata dal sindaco è di bloccarli sul raccordo. “Bisognerà prendere delle misure per quello che riguarda lo spostamento dei grandi pullman turistici che collegherei direttamente a una visione diversa dello spostamento su rotaia nella città – ha spiegato Marino nel corso di una intervista a Radio Vaticana -cioè alla possibilità di lasciare i grandi pullman turistici al di fuori del centro storico della città, dove immagino ci si possa spostare molto meglio su rotaie”. Fra i problemi, già segnalato quelli della produzione di rifiuti, che dovrebbe aumentare del 10% e Roma ha già difficoltà a smaltire i suoi. E poi riflettori puntati anche sui vigili urbani, che dopo le polemiche che li perseguitano da Capodanno, si troveranno al centro dell’attenzione per il ruolo fondamentale ricoperto in casi del genere.
Insomma, Roma si è già messa in moto e cerca di sfruttare il regalo del Papa per risolvere qualche suo problema, a dispetto di quei romani che già rabbrividiscono all’idea della confusione inevitabile. Però è vero che avere un Papa è un buon affare, ce ne vorrebbe uno in ogni città e in Italia si chiuderebbero immediatamente tutti i discorsi di scarsa programmazione turistica. Se Parigi val bene una messa…