A novembre 2014 l’Autorità garante per la concorrenza aveva comminato a Trenitalia una multa da un milione di euro per le modalità vessatorie con cui accertava le irregolarità di viaggio (ne avevamo scritto qui), individuandone tre diverse scorrette applicazioni.
Una decisione a cui Trenitalia si è appellata con un ricorso al Tar del Lazio che, a ottobre 2015, ha disposto l’annullamento del procedimento per due delle tre casistiche rilevate dall’Autorità e obbligato l’Agcom, di conseguenza, a rideterminare l’entità della multa.
Per questo, lo scorso 4 maggio, l’Antitrust ha deliberato la nuova sanzione nella somma di 300mila euro con un aggravio di ulteriori 60mila euro per i comportamenti recidivi di Trenitalia per una multa complessiva di 360mila euro.
Dopo questa decisione la società ferroviaria avrà 60 giorni di tempo per presentare un nuovo ricorso.