Oggi, anniversario della prima delle cinque giornate di Milano, si è inaugurato Eataly Smeraldo, il nuovo megastroe del cibo di Oscar Farinetti. Un’ottima anteprima di quello che potrebbe succedere con l’Expo, visto il grande interesse della gente per il mangiar bene e di qualità, e che ha fatto dire a Giuliano Pisapia, sindaco di Milano: “Una giornata splendida, una piazza che rinasce dopo anni di lavori e un segnale di una Milano pronta per Expo”. Gente comune che, insieme ad autorità e vip in ordine sparso, da Lella Costa ad Alberto Fortis, da Vittorio Sgarbi a Cino Tortorella, ha partecipato questa mattina al taglio del nastro in piazza XXV aprile, facendo dire a un raggiante Farinetti: “Questa è l’Italia che risorge e che punta sul futuro, per questo abbiamo aperto il 18 marzo, primo giorno delle Cinque giornate di Milano: questo è il nostro Risorgimento”.
Immancabile la partecipazione di Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, amico personale di Farinetti e “ispiratore” della strategia, vincente, portata avanti da Eataly: “Voglio ricordare il principio fondante di Eataly, che è quello di pagare bene contadini e artigiani che ci danno la gioia di questi prodotti e che soffrono perché nel nostro Paese manca una politica agricola”.
Eataly Smeraldo, che in ricordo dello storico teatro ha conservato un palco centrale dove ogni sera si terranno concerti e presentazioni, propone tre piani di prodotti made in Italy, suddivisi per aree tematiche, tra cui l’angolo Lavazza per il caffè o il cioccolato Venchi, nonché 13 ristoranti, dal pesce alla pizza ai fritti, tra cui anche il ristorante stellato Alice della chef Viviana Varese, arredato con tavoli nudi di legno e un “social table”, un lungo desco di legno fossile della Nuova Zelanda, destinato ad accogliere dodici commensali a caso.
Tra le “novità” il Manzobab, il kebab milanese, protagonista di un curiso siparietto con il governatore della Lombardia Roberto Maroni, arrivato alle 12.00; “Mi scuso con Maroni per aver detto un anno fa che se avesse vinto la Lega alle elezioni al posto di Eataly avrei aperto un kebab. Era una stupidaggine”, a cui Maroni, accompagnato sul palco dal sindaco di Verona Flavio Tosi, ha risposto con un accomodante, “Ho già perdonato. E voglio fare i miei complimenti a Oscar per non aver cancellato i ricordi del vecchio teatro, un gesto di grande sensibilità”.
Inserito in una zona che sta attirando sempre di più un turismo internazionale, tra il fashion di Corso Como e il quartiere futuristico dell’Unicredit Tower e di Piazza Gae Aulenti, e il “vecchio” quartiere di Corso Garibaldi e Brera, il 25esimo store della famiglia Farinetti dà lavoro a ben 300 persone, e si attende un fatturato annuo di ben 40 milioni di euro. Con tanti visitatori, ed estimatori del cibo made in Italy, provenienti da tutto il mondo.