Un progetto ambizioso e di estrema attualità: è quello del Biomuseo di Panama City, inaugurato ieri e aperto ufficialmente da domani 2 ottobre. Il nuovo museo promette di diventare una delle attrazioni principali della città, un must per chiunque d’ora in poi visiterà il Paese centroamericano. La bizzarra struttura, coloratissima e che non passerà certo inosservata, è infatti opera dell’archistar americana Frank Gehry, diventato famoso anni fa – manco a dirlo – per aver progettato un altro museo che ha trasformato una destinazione: il Guggenheim di Bilbao.
Ma il visitatore sarà anche attirato dai contenuti di estremo interesse del Biomueso. All’interno si sperimenta un vero e proprio viaggio a ritroso nel tempo per conoscere la biodiversità di Panama e dell’America Latina. Dalla ricostruite delle origini della formazione dell’istmo, a tutto ciò che ha avuto significato per l’evoluzione delle specie tra l’America del Nord e l’America del Sud. Il percorso espositivo, articolato in otto gallerie espositive, mostra il grandioso impatto dell’istmo sulla biodiversità del Pianeta. Il Biomuseo sorge nella Calzada de Amador, l’area che si estende nel punto in cui il Canale di Panama si apre sull’Oceano Pacifico. Una posizione perfetta per godere di una bella vista della Capitale e delle sue attrazioni: il profilo del moderno skyline di Panama City, il quartiere coloniale del Casco Antiguo, il Cerro Ancón e l’iconico Puente de las Américas.