Aprirsi alla città, la ricetta di Double Tree by Hilton Lingotto

Risale a febbraio l’apertura del nuovo Double Tree by Hilton di Torino Lingotto, insegna che è andata a sostituire quella precedente di  NH hotels e che ha dato una nuova mission alla struttura progettata da Renzo Piano. La proprietà ha investito quasi 4 milioni di euro per adeguare la struttura agli standard Hilton: oggi accoglie 148 mini loft più una suite presidenziale con camere rimodernate e zona bar ampliata.

Rinnovata anche la cucina, affidata allo chef Daniele Giolito e ispirata alla tradizione mediterranea privilegiando prodotti locali. Il cibo è alla base dell’accoglienza: già all’ingresso gli ospiti sono accolti con un Chocolate chip cookie caldo, tratto caratteristico degli hotel Double Tree.

Simona Calabrese e Daniele Giolitto
Simona Calabrese e Daniele Giolitto

L’hotel, situato vicino tra Lingotto e PalaAlpitour, ha una fiorente attività congressistica e di business travel. Molto ambito in particolare per eventi legati all’automotive: il complesso sorge al posto di un ex fabbrica Fiat e sul tetto è ancora visitabile la pista di collaudo utilizzata dalla fiat Topolino e come location di film di successo. Oggi si presta a eventi incentive o come pista da jogging e rappresenta una delle principali attrattive della location insieme all’adiacente Pinacoteca Agnelli.

Simona Calabrese, general manager dell’hotel, ci spiega che l’obiettivo è quello della destagionalizzazione anche oltre il calendario delle fiere. In questo senso si colloca la recente apertura alla città con formule accattivanti per il pranzo o per l’aperitivo  con uno o due appuntamenti settimanali.

L’hotel oggi ha un adr sui 102 euro e un tasso di occupazione medio del 50%. L’obiettivo è arrivare al 70% e abbassare la dipendenza dalle Ota che oggi pesano sul 40% sui canali di prenotazione.