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Assicurazione sanitaria viaggio: in quali Paesi è obbligatoria?ERT

Se viaggi molto, specialmente all’estero, lo sai: se scegli l’assicurazione sanitaria viaggio potrai affrontare la tua vacanza con molta più tranquillità e sicurezza. La questione dell’assicurazione sanitaria viaggio è complessa e tendenzialmente poco chiara, anche a causa di una certa confusione sull’argomento. Online esistono decine di siti che parlano dell’argomento, ma le informazioni riportate sono spesso discordanti tra loro; una bella scocciatura, tanto più se pensiamo che si tratta di una questione piuttosto importante. Per prima cosa è bene chiarire un punto: in molti Paesi al mondo l’assicurazione sanitaria viaggio non è obbligatoria, ma caldamente consigliata visti gli alti costi delle cure e i possibili rischi per la salute. Sono tre, invece, i Paesi in cui questo tipo di assicurazione risulta obbligatoria perché ai viaggiatori sia concesso il visto e/o l’ingresso sul territorio: parliamo di Russia, Cuba e Thailandia.

Per quanto riguarda la Russia, bisogna innanzitutto sottolineare che le strutture sanitarie e ospedaliere sono di livello inferiore rispetto al modello occidentale per attrezzature e medicinali, il che può rappresentare sicuramente un problema. Tra le malattie presenti nella Federazione Russa, si registrano epidemie influenzali, tra le quali anche episodi di “influenza suina”. Naturalmente, la situazione è mantenuta sotto controllo dalle autorità, ma la raccomandazione è sempre quella di evitare i luoghi molto affollati e chiusi, oltre che di tenere a mente le principali norme igieniche per evitare il contagio. Non esiste un elenco di vaccinazioni considerate obbligatorie per accedere sul territorio, mentre è importante accertarsi che l’assicurazione sanitaria obbligatoria copra anche le spese necessarie per un eventuale rimpatrio o il trasferimento in un altro Paese.

A Cuba, invece, l’assistenza medica non è considerata in linea con i parametri europei al di fuori degli ospedali per stranieri disseminati sul territorio. Qui le spese mediche e ospedaliere sono molto elevate e devono essere pagate in valuta in Ambasciata, senza che quest’ultima le possa anticipare in alcun modo. È importante sottolineare che l’assicurazione sanitaria obbligatoria deve essere emessa da entità assicuratrici riconosciute a Cuba e può essere acquistata anche in frontiera. Anche qui, non esiste un elenco di vaccinazioni obbligatorie, mentre tra le patologie diffuse nel Paese spicca la congiuntivite emorragica – malattia virale altamente infettiva – ma sono frequenti anche casi di virus gastrointestinali, curabili con i farmaci ma i cui sintomi si possono confondere con quelli del colera. È evidente, quindi, l’assoluta necessità di sottoporsi a un controllo medico in caso di dubbio.

Per quanto riguarda la Thailandia, lo standard delle strutture sanitarie pubbliche è buono, mentre quello delle strutture private è considerato ottimo. Qui risultano molto diffuse malattie tropicali come la malaria e la lebbra, così come patologie trasmesse dalle punture di insetti. Per prevenire il contagio, tra le altre cose, si consiglia di indossare abiti chiari con maniche lunghe e pantaloni lunghi, evitare l’uso di profumi che possano attirare le zanzare e fare uso di repellenti per insetti. Risulta importante anche non consumare cibi o bevande di dubbia provenienza, bere solo acqua in bottiglia e senza ghiaccio (a meno che l’esercizio pubblico non sia in grado di garantirne la provenienza e la sicurezza per il consumo) e di dissetarsi con frequenza, per evitare la disidratazione dovuta alle alte temperature. Bisogna inoltre tenere presente che in Thailandia è obbligatoria la vaccinazione per tutti i viaggiatori al di sopra dell’anno d’età che provengano da zone in cui è a rischio trasmissione la febbre gialla.

Al di là di questi tre Paesi, esistono comunque aree geografiche per le quali l’assicurazione sanitaria viaggio non è obbligatoria, ma vivamente consigliata per molteplici motivi: tra questi spiccano sicuramente l’Africa sub-sahariana, gli Stati Uniti, l’India e gli Emirati Arabi. Rimane in ogni caso buona norma stipulare una polizza se si prevede di viaggiare al di fuori dei confini europei, soprattutto per lunghi periodi.