E’ ancora in rosso il bilancio del turismo organizzato nell’estate 2021. Se le spiagge della penisola hanno registrato il tutto esaurito, per agenzie di viaggio e tour operator non c’è stato alcun rimbalzo d’agosto:.
La piccola ripresa estiva della ricettività, guidata dai vacanzieri italiani, non si è estesa al turismo organizzato, che continua a soffrire come lo scorso anno, con fatturati in calo dell’80% rispetto all’estate 2019. Ma per l’autunno le previsioni rischiano di essere ancora peggiori, dopo che una crisi che dura ormai da 18 mesi e che potrebbe lasciare definitivamente senza lavoro nelle prossime settimane oltre il 40% degli occupati del comparto, per un totale di oltre 37mila persone tra imprenditori e dipendenti.
A lanciare l’allarme è Assoviaggi Confesercenti. A pesare sul turismo organizzato, lo stop totale dei viaggi extra-Ue stabilito dal governo, ma anche i movimenti all’interno del mercato europeo, sia in outgoing che in incoming. Nessun effetto positivo è venuto poi dalla domanda interna, a causa della disintermediazione in atto ormai da anni. “Si parla di Whirpool e di Alitalia, ma si ignorano imprese e lavoratori a rischio del comparto, che pure sono in numero cinque volte superiore”, ha commentato Gianni Rebecchi, Presidente nazionale di Assoviaggi Confesercenti.
“Senza un rapido intervento inizieranno le chiusure e i licenziamenti. Chiediamo l’apertura dello stato di crisi del settore e un incontro urgente con il Governo, coinvolgendo anche i sindacati, per mettere a punto un piano mirato per salvare il comparto: servono nuovi sostegni diretti alle imprese – gli ultimi sono stati stanziati dal precedente esecutivo – ma anche un prolungamento del credito d’imposta sugli affitti fino al primo semestre 2022, agevolazioni sugli investimenti in tecnologia e in formazione e ammortizzatori Sociali “riformati” – non la cassa in deroga così come formulata – per gli occupati del settore, o sarà una tragedia occupazionale e di imprese”, ha aggiunto Rebecchi.