Si può tirare un sospiro di sollievo: la barriera corallina australiana non è più in pericolo. Dalle anticipazioni sul prossimo report dell’Unesco del mese di giugno sembra che la Grande Barriera Corallina non sia più nella lista dei luoghi a rischio. Anche se questo non significa che a lungo termine il futuro di una delle meraviglie del pianeta non desti preoccupazione. Il rapporto considera infatti i cambiamenti climatici, le condizioni meteorologiche estreme, l’inquinamento e lo sviluppo costiero come alcuni fattori che la minacciano.
La barriera, che si estende su una superficie di 348.000 chilometri quadrati, è casa per oltre 400 tipi di coralli, 1.500 specie di pesci e 4.000 tipi di molluschi. Un incredibile esempio di biodiversità marina, che però fornisce anche un grande contributo all’economia turistica del Paese: ogni anno riceve circa due milioni di turisti, generando entrate per oltre 5 milioni di dollari australiani.
Nei primi mesi del 2015 il governo australiano ha presentato all’Unesco un nuovo piano per affrontare al meglio le minacce per la Grande Barriera, incluso l’obiettivo di ridurre l’inquinamento del 80% prima del 2025 e il divieto di scaricare nei pressi del sito il materiale dragato nei fondali marini.