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Ball da oggi ai comandi di Alitalia. Obiettivo l’utile nel 2017ERT

Alitalia

Primo giorno di scuola per Cramer Ball, da oggi ai comandi di Alitalia. Quarantotto anni, australiano, a Ball si affida un compito di tutto rispetto: riportare in utile Alitalia, e in soli due esercizi. Per dare un’idea dell’impresa, basta pensare che, come scrive Il Giornale specificando che si tratta di risultati non ufficiali ma non smentiti, Alitalia nel 2015 ha registrato una perdita di gestione vicina ai 300 milioni, mentre la perdita netta è scesa a 94 milioni grazie alla vendita a Etihad del 75% del programma Mille Miglia. In base al piano industriale, invece, per Alitalia nel 2017 è previsto un utile di 108 milioni.

Come farà Ball a mettere a segno il risultato? Innanzitutto favorendo la maggiore integrazione di Alitalia nel network Etihad, aspetto peraltro centrale nel piano industriale. Nel dettaglio, aumenteranno le rotte di lungo raggio da Fiumicino, a fronte di una riduzione del corto raggio, in modo da far sì che Adu Dhabi sia l’aeroporto di snodo dall’Europa verso l’Oriente e che Roma faccia altrettanto verso l’America. Nell’ambito di questa strategia si inseriscono i nuovi collegamenti verso Mexico City e Santiago del Cile e i tagli previsti su Linate, dove il peso di Alitalia è superiore al 60% e dove la compagnia perde.

In agenda anche il rinnovamento della flotta, la revisione dei processi informatici e il miglioramento del servizio, passo che si richiede a gran voce e che può felicemente essere abbinato al made in Italy a cui il marchio è legato. E, anche se l’impresa sembra ciclopica, Ball sembra l’uomo in grado di compierla, innanzitutto grazie a un lungo curriculum legato ad Etihad, garanzia di ottima conoscenza delle logiche del socio forte. Ancora, Ball è il primo straniero a capo di Alitalia. E, anche qui, essere lontano dalle logiche nazionali può essere utile per pensare in modo diverso. In ogni caso, in bocca al lupo Ball.