Negozianti di ogni genere, artigiani, professionisti e aziende. Da oggi, sono tutti tenuti a ricevere i pagamenti superiori ai 30 euro tramite bancomat e quindi ad essere provvisti di POS. La nuova disposizione presta però il fianco a ogni genere di disubbidienza. E, anche se è entrata in vigore con tre mesi di ritardo, la nuova disciplina coglie molti dei soggetti interessati impreparati: sono infatti in pochi ad essere dotati di POS. Ancora (e soprattutto) non esiste una sanzione per quell’artigiano, quel professionista o quell’esercente che sarà sprovvisto della fatidica “macchinetta”. E tutto questo perché la norma (Dl 179/2012, articolo 10, comma 4) non introduce un obbligo, ma un onere. Senza una sanzione all’orizzonte, cosa dovrebbe spingere i soggetti interessati a dotarsi del POS e sostenerne i costi? Secondo Federconsumatori, la volontà di rimanere sul mercato, evitando di essere scartati da quel potenziale acquirente sempre più abituato a pagare con moneta elettronica e per questo sempre meno avvezzo all’uso dei contanti. Nel frattempo, non si placano le polemiche sulla non gradualità dell’introduzione della disposizione e sugli alti costi che la novità implica. Disporre di un POS comporta infatti un canone mensile, un canone annuale e una percentuale di commissione sull’incasso, oltre ovviamente al costo dell’installazione.