L’anno di Expo? No, l’Anno Santo! Arriva a sorpresa l’annuncio di Papa Francesco: dall’8 dicembre sarà Giubileo straordinario. Roma si deve preparare quindi ad una ondata (imprevista) di pellegrini. Scherzi da… Papa? Può darsi ma un evento del genere per la Capitale, e per l’Italia, può portare solo benefici. Il centro della cristianità è meta imprescindibile ed irrinunciabile per ogni cristiano, così come ogni musulmano deve andare almeno una volta alla Mecca. Solo che ai musulmani basta una volta, a Roma invece ogni scusa è buona. Sarà per un Anno Santo, sarà per l’elezione di un Papa, sarà per il suo funerale o per beatificazioni eccellenti. C’è sempre un motivo, direbbe Celentano… ed è proprio così.
Quindi dal giorno dell’Immacolata, Papa Bergoglio aprirà la porta Santa e Roma accoglierà quanti vorranno onorare il suo Giubileo dedicato alla Misericordia.
Tremano i romani per gli inevitabili disagi con cui normalmente la Capitale è costretta a convivere in caso di eventi eccezionali (e questo durerà un anno). Ma gongolano gli operatori al pensiero di quello che fu l’Anno Santo del 2000, anno in cui il Prodotto interno lordo fece registrare una crescita record del 2,9 per cento. Certo, l’annuncio nell’imminenza dell’evento (meno di 9 mesi), non consentirà gli investimenti dell’epoca (oltre 3mila miliardi di lire per parcheggi e sottopassi, restauri di cappelle e palazzi, ristrutturazioni edilizie…). Il sindaco Ignazio Marino ha già assicurato che la città si farà trovare preparata come sempre e chi opera nel turismo ha già tirato fuori le foto ricordo dei 25 milioni di arrivi del 2000, quando si registrà un aumento del 23 per cento rispetto all’anno precedente. La permanenza di pellegrini e turisti fruttò circa 13mila miliardi di lire, 2mila miliardi in più in confronto al 1999.
Quindi, se non è il caso di mettere mano ai fuochi artificiali, poco ci manca. “Le entrate derivanti alla tassa di soggiorno rivitalizzeranno senz’altro le casse del Comune” ha detto il presidente della Federalberghi di Roma, Giuseppe Roscioli.
Il Giubileo infatti, è affare non di poco conto. E già si calcola che al confronto, l’Expo di Milano rischia di essere classificato come evento di seconda fascia