Arriva la Boat sharing, e il futuro dei viaggi condivisi va alla conquista del mare. Sulla scorta di quanto già avvenuto nel resto del mondo con piattaforme come Boatbound, GetMyBoat, Barqo, Sharemysea, arrivano anche in Italia i siti di boat sharing. Tante proposte diverse, unico lo spirito che li caratterizza, ovvero quello di condividere, e unire, il piacere della navigazione al risparmio. Dalle escursioni di un giorno alle mini-crociere i servizi di boat sharing italiani sono molto differenti tra loro: c’è chi vuole aiutare chi una barca già ce l’ha, chi fa da intermediario, o chi si pone come vero e proprio agente nautico. C’è poi chi si concentra sul Mediterraneo, e chi invece allarga i propri orizzonti. Tra i tanti esempi Sailsquare: nata 5 anni fa oggi conta qualche decina di migliaia di utenti registrati, e centinaia di armatori che collaborano col portale. Qui, riferisce la Repubblica, i viaggi in barca (soprattutto a vela) sono organizzati direttamente dalla community.
MedBoat invece è un portale dalla vocazione più italiana, ed è l’ideale per chi vuole prendere la stessa barca più volte, anche in periodi ravvicinati, per un fine settimana al largo o per una breve vacanza lungo le coste del nostro Paese.
Far incontrare appassionati di vela, o piccoli armatori, o semplici amanti del mare, è invece la missione di Holaboat, startup sardo-ligure tutta al femminile, che ha puntato sul boat sharing unendo le rispettive competenze nel settore delle vacanze e negli sport velici. AtBoat, ultima nata tra le startup per il noleggio condiviso di barche, opta invece per la varietà: dal piccolo gommone al mega yacht, dal panfilo al catamarano, sia a vela che a motore. Ci sono poi GoSaily e Antlos. E per chi anziché di una barca avesse bisogno di un porto dove attraccare c’è Marinanow. Il servizio che oltre alle imbarcazioni compara le offerte di attracchi in oltre 1000 marine, in ogni parte del globo. Un po’ come le piattaforme che individuano i parcheggi, pubblici o custoditi, per gli autoveicoli.