Brexit, italiani a Londra: cosa cambia anche nel turismo

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Italiani a Londra: dopo Brexit cosa cambia nel turismo? Se in Gran Bretagna risiedono oltre mezzo milione di italiani, meno della metà però sono registrati all’anagrafe britannica. A chi non lo è, con la Brexit sarà chiesto di certificare e dimostrare la propria residenza, per poi ottenere il permesso di residenza. In attesa dei negoziati fra Londra e Bruxelles,  potrebbero esserci cambiamenti anche per chi vuole andare a Londra per una vacanza, o per un city break primaverile, o per il classico weekend nella capitale inglese. Tanto per cominciare potrebbe volerci il passaporto, e non più soltanto la carta d’identità. Inoltre non sarà più garantita la copertura sanitaria della tessera europea, ma bisognerà stipulare un’assicurazione, come succede per i viaggi negli Stati Uniti.

Per quanto riguarda poi i biglietti aerei si prevedono rincari delle tariffe da e per la Gran Bretagna, quando il Paese uscirà formalmente dall’Unione Europea. Mentre sul fronte cambio della valuta al momento la Brexit rappresenta un vantaggio per i turisti che utilizzano l’euro. La svalutazione della sterlina rende infatti più conveniente fare acquisti nel Regno Unito, aumentando il potere d’acquisto dei viaggiatori dell’eurozona.

In ogni caso, chi nel futuro pensa di trasferirsi nel Regno Unito dovrà attendere il risultato dei negoziati tra Londra e Bruxelles, riporta Adnkronos. I vantaggi garantiti dalla comune appartenenza alla Unione Europea a oggi sono in bilico. In particolare, potrebbe essere più difficile per un nostro connazionale andare a Londra per cercare un lavoro. L’occupazione, in quel caso, andrà trovata prima della partenza dall’Italia.