Effetto Brexit: i turisti britannici dovranno pagare una tassa per entrare nei Paesi dell’Ue? L’anno scorso sono stati 30 milioni i turisti britannici che hanno fatto vacanze in Paesi della Ue, con Spagna (13 milioni) e Francia (9 milioni) le principali destinazioni. E ora un provvedimento discusso a Bruxelles prevede per i cittadini del Regno Unito norme analoghe a quelle richieste dagli USA per l’entrata di turisti europei nel Paese, ovvero la compilazione di un formulario e il pagamento di una tassa d’ingresso. All’origine del provvedimento, riporta la Repubblica, non ci sarebbe direttamente Brexit, ma l’esigenza di aumentare i controlli di sicurezza antiterrorismo. Non è da escludere però che se i turisti britannici fossero costretti a compilare formulari e pagare per visitare un Paese dell’Unione la Gran Bretagna potrebbe decidere di imporre lo stesso obbligo ai turisti europei che vogliono visitare il Regno Unito.
In ogni caso la Commissione Europea entro fine anno dovrebbe introdurre Etias, la nuova normativa in base alla quale coloro che entrano in un Paese Ue per turismo senza avere bisogno di un visto dovranno compilare un formulario sul web e pagare una tassa d’ingresso. Un sistema modellato su Esta, la norma adottata dagli Stati Uniti dopo l’attacco dell’11 settembre 2001, che comporta la necessità di richiedere online il permesso di entrare in territorio Usa con almeno 72 ore di anticipo, e una spesa di 14 dollari.
Attualmente, pur essendo al di fuori degli accordi di Schengen, i cittadini britannici non devono richiedere alcun visto o permesso per entrare nei Paesi dell’Unione. Basta il passaporto, così come fanno i turisti degli altri 26 Paesi Ue per entrare in Gran Bretagna. Ma in futuro andare in vacanza in Europa potrebbe diventare più complicato per tutti.