Dal 2018 British Airways aggiungerà fino a due file di sedili: 12 posti in più per 2,5 cm circa in meno tra un posto e l’altro. E le low cost approfittano per dichiarare guerra. “Ecco un’altra ragione per volare con noi”, commenta su Twitter Ryanair. Ma British Airways ribatte immediatamente che “l’aggiunta dei sedili consentirà di garantire prezzi bassi”. La riconfigurazione sugli Airbus A320 e A321 di British da e per Londra Heathrow e Gatwick in effetti servirà a offrire biglietti a prezzi ridotti. I posti a sedere saliranno da 168 a 180, quindi lo spazio tra i sedili nei voli British passerà da 76,2 a 73,7 cm, andando così a eguagliare quello messo a disposizione dagli A320 di easyJet.
La decisione di British Airways arriva in un momento in cui i vettori tradizionali sono sempre più sotto pressione nei voli europei per la concorrenza delle low cost. British ha già tolto dolci, salatini e bibite nei collegamenti continentali, in modo da potersi avvicinare anche nei prezzi alle no frills. A novembre, poi, British ha annunciato l’aumento dei sedili in classe Economy a bordo dei Boeing 777 per il lungo raggio, portando da 280 a 332 i posti a sedere e da 9 a 10 i posti per fila. In ogni caso, lo standard del settore nei voli di corto e medio raggio oscilla tra i 78,7 e gli 81,3 cm, ma le differenze tra le compagnie non mancano. Nel confronto che il Corriere della Sera ha effettuato sulla base dei dati estratti dal sito SeatGuru sugli Airbus A320 e i Boeing 737 in classe Economica spiccano i 71,1 centimetri della spagnola Iberia (parte di Iag, holding di British Airways), mentre Aer Lingus (sempre di Iag) va da 78,7 a 81,3 centimetri. Air France resta invece fedele agli 81,3 cm, e Lufthansa, Klm e Alitalia sono a metà strada con 76,2 cm.
Sul fronte delle low cost, la distanza tra i sedili della spagnola Vueling è di 73,7 cm, di Wizz Air 76,2-81,3 cm, Norwegian di 73,7-78,7 cm. Ed Eurowings, la sigla a basso costo anche per il lungo raggio di Lufthansa, prevede addirittura fino a 81,3 centimetri sui suoi A320.