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Business travel, l’anno che saràERT

Tutto sommato, dovrebbe essere un 2014 mica male. Almeno sotto il profilo dei viaggi d’affari. A livello globale, infatti, gli analisti stimano – se non un crescita decisa – almeno un mercato in buona tenuta, con punte comunque verso l’alto. In ogni caso, dopo anni difficili, il trend dei viaggi d’affari pare essere in risalita, soprattutto in aree del mondo dove la crisi pare ormai alle spalle o in destinazioni dallo sviluppo esponenziale.

Puntuale come sempre, è stata presentata in occasione dell’ultima BIT la 13° edizione dell’Osservatorio Business Travel realizzato da Turismo d’Affari, della casa editrice Ediman. La ricerca “Viaggi, fatturato e soddisfazione dei clienti del turismo d’affari italiano nel 2013”, che ha coinvolto 1.500 aziende, ha messo in luce che nel 2013 c’è stata una perdita nel numero di trasferte di lavoro pari allo 0,2% rispetto al 2012, per un totale di 29,8 milioni di viaggi effettuati. Ma lo scenario è più complesso, e soprattutto a tre livelli: mente il mercato italiano è ancora in contrazione (-0,6%), quello europeo appare stazionario mentre il trend intercontinentale è in deciso aumento (3,8%). Trend che si spiega con la crescita degli investimenti diretti esteri delle imprese italiane e con lo sviluppo di nuovi mercati. Per quanto riguarda le buone notizie, anche a casa nostra, la spesa per i viaggi d’affari nel 2013 è salita a quota 18,8 miliardi di euro. Un dato, questo, che mette ufficialmente la parola “fine” al ciclo negativo per il mercato delle trasferte. L’analisi rosea è inoltre supportata dalle previsioni dei travel manager, che dopo lunghi mesi cupi sono tornati a vedere il futuro in positivo: il 21% degli intervistati ha infatti dichiarato di prevedere una spesa in crescita per i prossimi dodici mesi, il 76% stima una spesa stazionaria, mentre solo il 3% la prevede in diminuzione. In generale, il 2014 dovrebbe chiudersi con valori tra il 3-5% superiori al 2013. Tra le altre novità della ricerca, la nuova passione per il treno quale mezzo di trasporto per i viaggi di lavoro: merito anche dell’alta velocità, lo spostamento su rotaia è aumentato dell’11%rispetto al 2012.

Anche la Business Travel Trends 2014 di Sabre Travel Network evidenzia la sempre più forte passione per il treno quale mezzo di viaggio, specie in aree in cui l’alta velocità è la norma, come le nuove linee ferroviarie cinesi. Per quanto riguarda le altre modalità di trasporto, l’indagine di Sabre mette in luce quelli che sono, e saranno, gli aspetti più sentiti dai business traveller nel momento di scegliere una compagnia aerea: in particolare, i viaggiatori d’affari si aspettano dei servizi gratuiti, come ad esempio il cambio data di un biglietto. Sul fronte autonoleggio, invece, ci sarà un aumento della richiesta di vetture dotate di navigatore, wi fi e radio satellite; anche al volante, saranno sempre più graditi benefit, quali l’assenza di upcharge per il rabbocco del carburante. In generale, però, è la tecnologia la vera discriminante del futuro, specie in un’ottica di contenimento delle spese: la maggior parte possibile delle procedure di prenotazione e gestione di viaggio dovrà passare attraverso gli smartphone, con app dedicate. Così come negli alberghi è un imperativo la presenza del wi fi. Infine, segnala la ricerca di Sabre, i paesi da tenere d’occhio nell’immediato futuro sono Brasile, Cina e India.

Infine, arriva anche l’AirPlus International Travel Management Study 2014, giunto alla nona edizione, una ricerca condotta ogni anno da AirPlus International, società leader nelle soluzioni di pagamento e analisi delle spese di viaggio aziendali, in 24 paesi tra cui l’Italia e che ha coinvolto un migliaio di travel manager. “Nonostante significative differenze tra regioni del mondo i trend stabili evidenziati dallo studio puntano a una ripresa del settore dei viaggi d’affari”, commenta Patrick Diemer, Chairman del Management Board di AirPlus International. “Le previsioni di crescita dei costi impongono una gestione sempre più professionale delle trasferte di lavoro”. I numeri, infatti, sono confortati: il 42% dei travel manager intervistati a livello mondiale prevede nel 2014 un incremento dei costi associati alle trasferte di lavoro, a fronte di solo un 31% che ritiene che il numero delle trasferte aumenterà e di un 53% che prevede che i viaggi rimarranno stabili sui livelli degli anni precedenti. Più cauti gli italiani: il 66% dei travel manager di casa nostra prevede sia un numero di trasferte sia un volume di spesa invariato rispetto al 2013. In generale, la situazione economica ancora incerta non sembra condizionare i viaggi d’affari: a livello europeo il 58% delle aziende prevede che questa non influirà sulle trasferte, una posizione condivisa anche dal 50% dei travel manager italiani.