Al mare l’offerta è sempre più ampia, ma anche quest’anno il “caro spiagge” si fa sentire: per un giorno al mare ci vogliono quasi 60 euro a famiglia. Nonostante la crisi e il maltempo, una indagine condotta dall’Adoc (Associazione difesa orientamento consumatori) rileva inesorabili aumenti dei prezzi, che rispetto all’estate 2015 in media sono del 2,4%. D’altra parte, però, gli stabilimenti balneari sono sempre più al passo con le esigenze dei vacanzieri, offrendo ristoranti, discoteche, campi da beach volley, piscine super attrezzate. E se mediamente il costo per il solo utilizzo dei servizi standard degli stabilimenti è pari a poco meno di 30 euro per famiglia, nel calcolo per una giornata al mare vanno inseriti anche gli extra, dalla ristorazione alla doccia, il parcheggio e la cabina, che pesano dai 23 ai 38 euro in più (in media 30,40 euro). Ecco quindi che complessivamente una famiglia può arrivare a spendere più di 59 euro, con punte minime in Molise (48 euro) e massime in Sardegna (78 euro).
In dettaglio la spesa ‘base’ (ingresso, ombrellone, lettino, sdraio) per un giorno va da un minimo di 25 euro in Campania, Sicilia e Molise a un massimo di 40 euro in Sardegna. A seguire Liguria con 39 euro, Toscana con 36 euro, Veneto 32,5 euro, Emilia Romagna 30 euro. Si spendono in media 29 euro nel Lazio, 28 euro in Friuli Venezia Giulia, Marche e Basilicata. Prezzi più contenuti in Calabria con 27,50 euro, Abruzzo e Puglia con 27 euro. Le Regioni dove si registrano i maggiori aumenti sono Sardegna (+5,2%) e Campania (+4,1%), seguite da Puglia e Abruzzo (+3,8%), Basilicata e Marche (+3,7%). Le più gettonate la Sicilia (19% delle preferenze), seguita da Puglia e Lazio. Il periodo preferito per il soggiorno è ovviamente agosto, ma anche settembre, che mediamente prevede prezzi inferiori del 30%.