Si è tenuta ieri alla Bicocca di Milano, la presentazione della prima ricerca commissionata dalla casa editrice Newsteca all’Università degli Studi Milano-Bicocca e CRIET sulle figure aziendali dei Travel manager e dei Fleet manager, rispettivamente quei manager che gestiscono, le trasferte di lavoro dei dipendenti e i parchi auto aziendali.
Una ricerca che mette in luce lo scarso riconoscimento di queste figure in Italia, a differenza invece del mondo anglosassone. Realizzata interpellando circa 400 responsabili delle trasferte e del parco auto, lo studio nasce grazie alla collaborazione con Andrea Giuricin e Giacomo Di Foggia dell’Università degli Studi Milano-Bicocca e CRIET.
Tra i punti salienti qualche sorpresa. E tanta insoddisfazione. Il perché è presto detto: i Travel manager sono in prevalenza donne per il 70,5%, hanno un’età compresa tra 41 e 55 anni e un’esperienza nel ruolo tra cinque e dieci anni. Sono perlopiù impiegati per il 57,9% e solo nel 29% dei casi quadri. Un’inquadramento che cozza un po’ con il loro importante ruolo, che si rispecchia anche in uno stipendio che si colloca nel 39% dei casi tra i 30 mila e i 50 mila euro, mentre nel 28% dei casi non supera i 30 mila.Con, molte di queste figure, pescate dal mondo della segreteria e dell’amministrazione. Oltre all’inquadramento contrattuale si aggiunge una cronica minor retribuzione per le donne rispetto agli uomini sul mercato italiano. Che, guarda caso, in caso dei Fleet manager sono certamente miglior retribuiti, ruolo questo a maggior appannaggio per gli uomini, per il 62,3%. L’età media non si discosta molto, lo fa invece, come detto, la retribuzione, grazie al fatto che questi sono in prevalenza quadri per il 49,3%, mentre solo il 31,9% è impiegato, con il 13% addirittura a occupare posizioni dirigenziali. Infatti il 39,1% percepisce uno stipendio compreso tra 30 mila e 50 mila euro e con il 15,9% a intascare tra i 50 mila e i 70 mila euro.