Era stato il primo caso di un comune che decide di cambiare nome per riceverne benefici in termini turistici: nel 2014 un referendum cittadino aveva sancito il cambio del toponimo del comune cilentano da Capaccio a Capaccio-Paestum per rendere evidente il collegamento con uno dei siti archeologici più importanti della Magna Graecia, nonché sede della Borsa Mediterranea del turismo archeologico.
Il referendum era però solo di tipo consultivo e non è stato ratificato dalla Regione Campania che ha mandato in fumo i 120mila euro spesi per promuovere la consultazione.
Come riportato da Il Mattino ieri è infatti scaduto il termine per approvare i risultati del referendum. Di conseguenza il comune campano manterrà la denominazione di Capaccio ma, fa sapere il sindaco, continuerà a promuoversi a livello turistico come Paestum. Per ottenere la nuova denominazione, invece, bisognerà ripetere l’iter referendario.