La Cina prende le impronte digitali a tutti i passeggeri in arrivo nel Paese. Si tratta di un giro di vite sulla sicurezza che prevede il controllo delle impronte digitali a tutti gli stranieri in arrivo negli aeroporti. Il nuovo corso, avviato il 10 febbraio, è partito dall’aeroporto Bao’an di Shenzen, ma secondo quanto annunciato dal Ministero di Pubblica sicurezza i controlli verranno estesi progressivamente a tutti gli scali del Paese che prevedono voli internazionali.
La misura, riporta China Daily, serve a rafforzare la sicurezza delle frontiere: entro la fine dell’anno le autorità di controllo raccoglieranno quindi le impronte digitali di tutti i titolari di passaporto straniero di età tra i 14 e i 70 anni. Ma non solo, raccoglieranno anche dati biometrici attraverso dispositivi installati, per ora, solo presso l’aeroporto di Shenzhen. Saranno esentati dal nuovo sistema solo gli over 70, i possessori di un passaporto diplomatico e i cittadini di Paesi con i quali esistono accordi particolari.
La raccolta e conservazione delle impronte digitali degli stranieri è una prassi internazionale già utilizzata in Paesi come Stati Uniti e Giappone. In ogni caso, le autorità cinesi garantiscono che il nuovo sistema sarà efficiente e non causerà ritardi. Anzi, per i viaggiatori abituali il nuovo sistema ridurrà il tempo necessario al controllo delle frontiere, perché l’identità potrà essere rapidamente confermata in base alle informazioni fornite dalle impronte digitali memorizzate.
Dal 2015 i titolari di passaporto straniero entrati e usciti in Cina sono stati 76,3 milioni (+47%), provenienti principalmente da Corea del Sud, Giappone, Usa e Russia. Per circa 14,2 milioni di loro il motivo della visita è il turismo. Secondo i dati diffusi dal Ministero si tratta di una motivazione in crescita del 72 % rispetto all’anno precedente.