Nessuna sorpresa dell’ultimo minuto. Neppure l’accorata lettera di Bonomi ha fatto breccia nel consiglio (leggila qui) . Il cda del Club Med ha infatti detto sì, all’unanimità, all’offerta cinese di Fosun, salita a 22 euro per azione. Una vittoria del presidente e direttore generale dell’operatore transalpino da oltre 12 anni Henri Giscard d’Estaing, che ha da subito appoggiato le proposte cinesi. Perché, nella su strategia di crescita, c’è un grande sviluppo proprio in Cina, soprattutto sulla parte lusso. Un piano questo diverso da quello di Bonomi, per il quale si dovrebbe rafforzare anche il prodotto più di base del Med, che sta, invece, sempre più uscendo dal suo portfolio con la gestione odierna.
Una strategia perfettamente sposata da Guo Guangchang, ceo di Fosun, partner da tempo del Med, che ha così deciso di rilanciare ri-sorpassando l’offerta di Bonomi. L’unico dubbio, subito fugato da un annuncio proprio da Fosun, era quello della sede del nuovo to, e dello spostamento dell’asse strategico in Cina: “non c’è alcun piano di spostare la sede in Cina”, si legge in una nota del colosso economico cinese, “e non faremo nessun delisting sulla Borsa di Parigi” ha continuato.