È boom di denunce verso i passeggeri da parte delle compagnie aeree. Passeggeri maleducati, molesti, ubriachi, a volte violenti. Che nel migliore dei casi si mettono a offendere i vicini di poltrona o il personale di bordo, nei peggiori tentano anche di aprire il portellone dell’aereo in volo (è accaduto in Cina a bordo del Boeing 737 della China Southern). Lo attesta un documento statistico di Iata, inviato al Corriere della Sera. Solo nel 2014 i casi denunciati sono stati 9.316 e dal 2007 38.230 gli incidenti a bordo che hanno richiesto una deviazione dell’aereo e l’intervento delle forze dell’ordine.
Il 40% delle compagnie che ha inviato i dati a Iata afferma di aver registrato negli ultimi 12 mesi precedenti la rilevazione almeno un aereo costretto a un atterraggio di emergenza per questi motivi. E, per ogni evento che costringe a un atterraggio di emergenza in un altro aeroporto, i costi vanno da 6000 a 200 mila dollari.
E, se i numeri comunicati dalla Iata sono parziali (non tutti i vettori hanno comunicato i propri dati) la presenza di passeggeri maleducati viene considerata un ‘problema serio’ da tutte le compagnie e autorità dell’aviazione civile.
La questione sta diventando particolarmente grave in Cina, dove per arginare il problema le autorità hanno istituito dallo scorso 1° marzo una black list dei cieli: chi si rende protagonista di comportamenti incivili a bordo, come l’interruzione di un volo, l’aggressione o la minaccia al personale, la diffusione di notizie false su attacchi terroristici inesistenti, litigi in volo o nell’aeroporto, o chi apre le uscite di emergenza senza autorizzazione, viene segnalato non soltanto alle compagnie aeree, ma anche alle agenzie di viaggio. E per un anno o due non potrà volare.