Google riapre i musei sul web. Bastano un’app da scaricare su Google Play, il CardBoard, il visore 3D per smartphone, e si parte per un tour virtuale alla mostra, anche quando questa è ormai chiusa. Succederà per esempio con la Biennale di Venezia, che rimane in cartellone fino al 22 novembre ma che sarà comunque visitabile anche in seguito da telefonino, tablet o pc. Come spiega il Corriere della Sera, questa possibilità è il frutto dell’accordo stretto tra il Google Cultural Institute, l’istituto che ha lanciato il Google Art Project e che a oggi offre la visione di 190 mila opere d’arte, e il presidente della Biennale Paolo Baratta, che ora permette a chi naviga sul sito g.co/biennalearte2015 di esplorare 70 padiglioni e 4.000 opere con schede descrittive.
Google Art Project consente di navigare in 3D nelle sale con lo StreetView, zoomare sulle opere, condividere le immagini sui social e costruire una propria collezione personale con la funzione My Gallery. Ma anche costruire mostre digitali con testi, video e commenti dei curatori del museo con lo StoryTelling, o visionare il Cloud, che comprende gli archivi di immagini.
Le visite virtuali in Italia sono possibili anche a Roma, ai Musei Capitolini, al Maxxi, o all’Ara Pacis. O a Firenze, dove le Gallerie degli Uffizi sono state tra i primi 17 musei al mondo a offrire la visita virtuale in 3D. Proprio agli Uffizi, precisamente su La nascita di Venere del Botticelli, è stata sperimentata per la prima volta l’Art-Camera, un apparecchio per le riprese in altissima risoluzione che scopre dettagli invisibili a occhio nudo, ora fruibili da tutti in Gigapixel.
Ma con Google Art Project si può anche volare. Una delle ultime novità riguada infatti le prime riprese aeree a 360 gradi, introdotte quest’anno dalla piattaforma e dedicate al Grand Palais di Parigi.