Lo dice Confesercenti: “L’ospitalità diffusa è una realtà in crescita, che a oggi rappresenta il 79% dell’offerta ricettiva italiana“. Secondo gli ultimi dati Istat emersi dall’Assemblea elettiva di Aigo-Associazione italiana gestori ospitalità e ricettività diffusa Confesercenti, infatti, nel 2014 in Italia il 57% di strutture ricettive extra-alberghiere è rappresentato da alloggi in affitto gestiti in forma imprenditoriale, il 23% sono B&B, il 14% agriturismi. In totale, nello stesso anno, le strutture ricettive extra-alberghiere erano 125.122, per 2.608.193 posti letto.
“L’ospitalità diffusa è un segmento turistico innovativo che piace sempre più a un target variegato di viaggiatori – commenta Agostino Ingenito, presidente Aigo – Chiediamo alle istituzioni un dialogo costruttivo e sinergico, in quanto il nostro comparto è fondamentale non solo per la valorizzazione dei centri storici, ma anche in quanto valida prospettiva occupazionale per i giovani”. Secondo Mauro Bussoni, segretario generale Confesercenti, “L’ospitalità diffusa è un sistema moderno che va però regolamentato, anche a tutela delle imprese stesse”. In questo senso gli operatori sono invitati ‘a fare rete’, sia per sviluppare il sistema, sia per combattere l’abusivismo, auspicando la realizzazione di un Osservatorio nazionale extralberghiero.
Una proposta, pare, raccolta da Francesco Tapinassi, dirigente DG Turismo del Mibact, che illustrando la costruzione del Piano Nazionale del Turismo incentrato su un modello partecipativo annuncia l’intenzione di avviare tavoli con le associazioni.
Perché “L’ospitalità extra-alberghiera – sottolinea Tapinassi – è una realtà molto importante nell’offerta turistica italiana ed è per questo che ci impegneremo per un suo riordino normativo”.