I dollari dei forzieri di zio Paperone e l’acume di Topolino per salvare Disneyland Paris. Succede proprio così. Perchè la mano lunga dell’instabilità economica europea ora prende a schiaffi anche i sogni dei bambini. Come annunciato ieri, leggi qui, Euro Disney, la società che controlla il parco a tema di Marne-la-Vallee, alla periferia di Parigi, è in difficoltà tanto da dover annunciare una ricapitalizzazione da un miliardo di euro sostenuto e garantito dalla casa madre americana Walt Disney co.
Una cura forse non risolutiva perché i problemi del debito di Euro Disney sono antichi, accentuati poi in questi anni dal sensibile calo di visitatori.
Il pubblico del parco disneyano è infatti sensibilmente calato quest’anno diminuendo nell’esercizio chiuso il 30 settembre scorso di 700-800mila unità tra 14,1 e 14,2 milioni di visitatori, dopo che nel 2013 era già andato sotto i 15 milioni. Il fatturato 2013/2014 di Euro Disney è calato dell’1-3% er terminare tra 1,27 e 1,29 miliardi e le perdite nette sono stimate tra 110 e 120 milioni rispetto al rosso di 78 milioni nel precedente esercizio
Con l’intervento finanziario, la società dovrebbe migliorare la sua situazione di cassa di 250 milioni di euro riducendo il debito a 1,7 miliardi a poco meno di un miliardo. La ricapitalizzazione prevede, infatti, un’iniziazione di capitale in contanti da 420 milioni di euro, garantito da Disney, e la conversione in azioni di 600 milioni di euro di credito detenuti sempre dalla casa madre americana. Disney sarà quindi costretta a lanciare un Opa sulle azioni rimanenti. “Disneyland Paris è la prima destinazione turistica in Europa, ma la crisi economica e il peso del debito hanno avuto un impatto devastante sulla sua liquidità” ha dichiarato il nuovo presidente della controllata europea, Tom Wolber che ha aggiunto: “Questa operazione di ricapitalizzazione è essenziale per rinforzare la sua solidità finanziaria e permettere al gruppo di continuare a investire nel parco per migliorare l’esperienza dei visitatori”.