Gli armatori di tutto il mondo finanzieranno un programma supervisionato dall’Organizzazione Marittima Internazionale per affrancare il settore dello shipping dai combustibili fossili. Le compagnie armatoriali di tutto il mondo, tra cui quelle del settore delle crociere aderenti a CLIA (l’associazione internazionale del comparto crocieristico), si sono impegnate a finanziare un programma da 5 miliardi di dollari per ridurre le emissioni e rendere il comparto dello shipping ecologicamente ancora più sostenibile.
Con un contributo di 2 dollari per ogni tonnellata di combustibile consumato, gli armatori sosterranno un programma di ricerca e sviluppo per indentificare e sviluppare tecnologie a zero emissioni di carbonio utilizzabili dalle navi già dal 2030. Tale programma sarà supervisionato dall’Organizzazione Marittima Internazionale e gestito da un’organizzazione non governativa creata ad hoc, il Consiglio Internazionale Ricerca e Sviluppo Marittimo. I contributi degli armatori dovranno essere disciplinati da un apposito regolamento IMO, così da garantire che tutte le compagnie di navigazione concorrano in modo equo e che, inoltre, vengano messi a disposizione i fondi necessari. Il Comitato per la Tutela dell’Ambiente Marino dell’IMO viene invitato, già nei suoi appuntamenti di novembre, a sostenere lo sviluppo del progetto.
Nonostante le emissioni delle navi siano già inferiori del 7% rispetto al 2008, il mondo dello shipping resta infatti ancora dipendente dai combustibili fossili. L’obiettivo IMO di ridurre entro il 2050 di almeno il 50% le emissioni del trasporto marittimo potrà essere raggiunto solo con l’adozione di nuove tecnologie e l’uso di nuovi carburanti. Molte soluzioni sono allo studio, ma alcuni nodi sono ancora da sciogliere: dall’applicazione di queste tecnologie su larga scala sulle imbarcazioni transoceaniche a questioni di sicurezza, stoccaggio, distribuzione e molto altro.
La proposta proviene da una associazione internazionale di armatori che raccoglie tutti i comparti dello shipping e che complessivamente, rappresenta il 90% della flotta marittima mondiale.