Nel 2015 dovrebbero aumentare i prezzi di tutti i servizi turistici, e in particolare dei voli aerei, con gli incrementi più elevati previsti in America Latina e aumenti più modesti nell’area europea: sono queste le previsioni del Global Travel Price Outlook 2015, realizzato da Carlson Wagonlit Travel in collaborazione con GBTA Foundation, la divisione specializzata in ricerca e formazione di Global Business Travel Association (GBTA).
Il rialzo delle tariffe sarebbe una conseguenza della domanda dai mercati emergenti (Cina, India e Brasile) e della crescita delle economie avanzate a fronte di un aumento limitato dell’offerta.
In Italia, ci si attendono lievi incrementi per le tariffe aeree (+0,8%) e quelle alberghiere (+1,0%). Per il trasporto via terra, i prezzi sono invece previsti in calo dell’1,1%.
Le tariffe aeree in generale dovrebbero aumentare gradualmente nel corso del 2015 del 2,2%, con punte del 3,5% in America Latina e crescite più modeste in Europa. Anche gli alberghi potrebbero ritoccare verso l’alto i prezzi, con un aumento globale del 2,6%. Anche in questo caso i picchi verranno dall’America Latina, con un +6,3% cui faranno da controparte lievi variazioni nell’area EMEA. L’abbondanza di offerta si prevede invece che congelerà i trasporti via terra verso una sostanziale stabilità dei prezzi.
Meeting e congressi tenderanno a scegliere destinazioni vicine “alla base”, rispetto al lungo raggio, e si accorceranno ulteriormente i tempi di programmazione degli eventi. Gli hotel di media categoria che offrono servizi meeting saranno preferiti a quelli di alta gamma.
Il rapporto è pensato per fornire un supporto per la pianificazione in fase di definizione dei budget. “L’indagine rivela che i travel manager si aspettano per il prossimo anno aumenti nelle tariffe di tutti i servizi di viaggio, compresi voli, hotel e autonoleggio – ha detto Joseph Bates, vice presidente GBTA Foundation -. Il report mette in luce anche alcuni fattori tra cui il conflitto in Ucraina, il rallentamento dell’inflazione in Europa, il crescente debito in Cina e il calo dei prezzi del petrolio, che potrebbero invece avere un effetto negativo sulla domanda di viaggio e sulle tariffe; i travel manager sono perciò invitati a prendere in considerazione anche questi elementi nella loro pianificazione”.