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Dall’associazione dei consumatori il vademecum per le vacanze organizzateERT

L’Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori ha redatto un vademecum per chi acquista le vacanze organizzate

Offerte all inclusive? Ecco il vademecum dell’Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori per le vacanze organizzate. L’Aduc ha predisposto un elenco di consigli per chi vuole scegliere una formula di viaggio che, come sottolinea Askanews, è sicuramente comoda, ma non certo esente da rischi. E il consiglio numero uno innnazitutto è quello di leggere attentamente il depliant della vacanza: oltre alla pubblicità devono esserci scritte le condizioni generali del contratto. In caso contrario il TO o l’agenzia di viaggi sono da evitare.
Il secondo step (ecco il consiglio numero 2) è quello di farsi rilasciare sempre una copia del contratto con timbro e firma: se l’agenzia vuole rilasciare solo la ricevuta della caparra, è meglio non frmare il contratto. L’anticipo o la caparra non possono superare il 25% del prezzo totale. Se viene chiesto di più meglio lasciare stare. Nei casi invece di inadempienza del TO il consumatore può recedere e pretendere il doppio della cifra.
Importante anche controllare le ipotesi di aumenti previste dal contratto o dal depliant (variazioni del costo di trasporto, delle tasse aeroportuali e del cambio) e ricordare che gli aumenti non possono superare il 10% del valore del viaggio.
Cosa fare invece se improvvisamente si è costretti a rinunciare al viaggio? Almeno 4 giorni prima della partenza si può essere sostituiti, o si può pagare la penalità, che per i voli di linea è diversa dai voli speciali.
Attenzione anche ad eventuali cambiamenti (variazione della categoria dell’hotel, per esempio) che si possono verificare prima o durante il viaggio. Nel primo caso, il contratto può essere annullato dal turista, che può scegliere un’altra vacanza senza aumento di prezzo. Nel secondo, il TO deve rifondere la differenza di costo.
Se durante il viaggio si sono riscontrati problemi, infine, è importante ricordare che ci sono solo 10 giorni di tempo per inviare una lettera di protesta (raccomandata con ricevuta di ritorno), chiedendo il rimborso o il risarcimento dei danni. In caso di risposta insoddisfacente si può ricorrere al giudice di pace.