“Non lasceremo la cultura in ostaggio dei sindacalisti contro l’Italia”. La promessa era stata fatta stamattina dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi dopo l’improvvisa chiusura del Colosseo e dei Fori Imperiali causa assemblea sindacale, che ha lasciato fuori dai siti migliaia di turisti. Detto, fatto, il Consiglio dei Ministri ha approvato in serata, su proposta del Ministro dei beni e attività culturali e del turismo Dario Franceschini, il decreto legge contenente misure urgenti per il patrimonio storico-artistico della Nazione. Il testo è composto da un unico articolo e chiarisce che l’apertura al pubblico di musei e luoghi della cultura rientra tra i servizi pubblici disciplinati dalla legge 146 del 1990 sull’esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali. L’intervento legislativo, spiega una nota di Palazzo Chigi, si è reso necessario ed urgente alla luce del ripetuto verificarsi di episodi che hanno impedito la continuità del servizio pubblico di fruizione del patrimonio storico e artistico della Nazione. Un’iniziativa che è stata auspicata anche dalla Commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali.
Dopo le dure parole di Renzi, e quelle di Franceschini che ha ritenuto colma la misura dopo il caso Pompei di questa estate e quello odierno di Roma, è arrivata la reazione del sindaco Ignazio Marino che dalla sua pagina Facebook manifesta la contrarietà ai disagi di stamane: “Sono arrabbiato quanto il ministro Dario Franceschini – scrive – E’ vero la gestione del Colosseo dipende dallo Stato ma il Comune ha fatto tutti gli sforzi possibili per migliorare l’immagine nei confronti dei romani e nei confronti dei turisti. Lo abbiamo liberato dalle auto, da quella brutta immagine dei camion bar. Adesso lo dobbiamo liberare anche dai ricatti. E’ il singolo monumento più visitato di tutto il nostro Paese. Il fatto che sia chiuso e che una persona che arriva da Sydney o da New York e aveva solo quel giorno per poter vedere il monumento millenario, è uno schiaffo in faccia alle persone e uno sfregio per il nostro Paese. Intollerabile”.