Per Confindustria Alberghi il Decreto Rilancio non è abbastanza. “In attesa di vedere i testi definitivi, è forte la preoccupazione del settore per il decreto rilancio che non coglie la drammaticità che sta vivendo l’industria alberghiera e oltre un milione e mezzo di famiglie che vivono dell’industria turistica”, si legge in una nota dell’associazione.
Le maggiori risorse stanziate sono quelle per il buono vacanza – continua il documento – ma in questo momento stiamo ancora lottando per garantire la sopravvivenza stessa delle imprese che, ricordiamo sono completamente ferme dallo scorso mese di febbraio. “Un bonus comunque che, per com’è formulato, pesa sugli alberghi costretti di fatto ad anticiparne l’80% del valore ricevendone in cambio un ennesimo credito di imposta che contrasta con le drammatiche esigenze di liquidità che caratterizzano in questo momento le aziende del settore”, conclude la nota.
Poi, l’invito al governo. “La crisi ormai, è chiaro, condizionerà tutto il 2020. Se vogliamo rendere possibile la riapertura, abbiamo l’esigenza di una serie di misure che, definite oggi, accompagnino le imprese fino almeno all’inizio del prossimo anno. Al momento la misura sugli affitti, una delle più attese vista l’incidenza sulle strutture, riguarda solamente tre mesi ma è evidente che le imprese non potranno sostenere questi costi durante tutto l’arco di questa stagione. Anche l’intervento sull’IMU è molto parziale e lascia grandi incognite per i prossimi mesi”.