Il governo italiano punta a superare il limite del 49% alla proprietà di compagnie aeree europee da parte di aziende extra-Ue per rendere più agevole la soluzione della crisi Alitalia. Come riporta Reuters, lo ha detto il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, durante una audizione parlamentare. Si tratta, per il ministro, di un tetto “oramai irrealistico con il quale non si va da nessuna parte”. “I lavori della Commissione europea su questo tema sono molto avanzati”, ha precisato Delrio al termine dell’audizione. La strategia per il settore aereo presentata dalla Commissione europea a dicembre 2015 prevede che, per mantenere le licenze di volo, i vettori Ue debbano avere come socio principale (sopra il 50%) un soggetto europeo. L’esecutivo europeo presenterà a giugno nuove guideline per chiarire come i proprietari europei debbano esercitare “l’effettivo controllo” sui vettori, ma non ha ancora deciso se l’attuale legislazione sarà modificata. Il superamento del tetto aiuterebbe i tre commissari straordinari di Alitalia a trovare per la compagnia un partner di lungo periodo che, come ha detto Delrio, “disponga di molte risorse”, consentendo di tirarla fuori dalle secche.
Delrio non ha risparmiato una critica al management che ha fatto “qualche sbaglio di strategia”, ma ha detto che il vero nodo di Alitalia sono gli aerei non abbastanza pieni che fanno languire i ricavi. “Oltre ai costi di leasing e forniture dei carburanti Alitalia ha soprattutto un problema di ricavi dovuto allo scarso load factor, appena il 76%, che provoca uno scarso ritorno. Invece il costo del lavoro è in linea con le altre compagnie europee”.