easyJet apre le porte alla tecnologia, anzi le spalanca, con investimenti in droni, robotica, realtà aumentata e arerei computerizzati. Molti gli ambiti, pochi – ma fondamentali – gli obiettivi, come spiega Carolyn McCall, chief executive: “Vogliamo fare in modo che i nostri ingegneri possano dedicarsi a compiti più qualificati, mantenere i costi di gestione bassi e minimizzare i ritardi”.
In collaborazione con Copcraft, Measurement Solutions e la Bristol University, a partire dal prossimo anno easyJet utilizzerà i droni per ispezionare la sua flotta di Airbus, riportando agli ingegneri eventuali danni che possano richiedere ulteriori verifiche o manutenzioni. Il vantaggio, come spiega Ian Davies, Head of Engineering di easyJet, è quello di “fare controlli che richiederebbero più giorni in un paio d’ore, e con maggior accuratezza”. Oltre ai droni, easyJet sta pianificando l’utilizzo della realtà virtuale 3D e della realtà aumentata realizzate da Epson e Vuzix che permetterà al team di ingegneri di vedere da remoto esattamento ciò che vede il pilota, utilizzando occhiali virtuali. In questo modo è possibile diagnosticare da remoto un problema tecnico, accorciando notevolmente i tempi attuali, che prevedono invii di mail e telefonate. Entro maggio, infine, easyJet completerà l’installazione, in tutte le cabine di pilotaggio, dei tablet Panasonic che andranno a sostituire i computer e le carte aeronautiche. In questo modo, verrà ridotto il peso dei singoli aerei, consentendo alla compagnia di risparmiare 500 mila dollari all’anno di spese carburante.