La Brexit potrebbe costare cara alle compagnie low cost britanniche. L’allarme arriva da easyJet, che segnala che l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea può pesare sui ricavi del secondo semestre nell’ordine di un calo del 5%. “L’estate sarà probabilmente caratterizzata da ulteriore incertezza per l’economia e per i consumatori e ci aspettiamo quindi che i ricavi per posto, a cambi costanti, nella seconda metà dell’anno scendano di almeno il 5% rispetto alla seconda metà del 2015” ha dichiarato la compagnia, come ripreso da La Repubblica. Il vettore ha anche detto che prevede un impatto negativo di 28 milioni di sterline nel terzo trimestre sull’utile ante imposte a causa di interruzioni per scioperi, problemi di congestione di Gatwick e la tragedia Egyptair che ha provocato un calo della domanda.
Per i vettori britannici, quando sarà effettiva, Brexit comporterà la fine delle norme che finora hanno permesso voli pan-europei liberi da vincoli e trattati. Le compagnie inglesi dovranno infatti rinegoziare i loro accordi con l’Europa. “Rimaniamo convinti della solidità del modello di business di easyJet e della nostra capacità di proseguire con l’attuale strategia di successo e di garantire ritorni. Abbiamo scritto al governo britannico e alla Commissione europea chiedendo loro di porsi come priorità la permanenza del Regno Unito nel mercato unico europeo dell’aviazione, data l’importanza per i consumatori e per gli interscambi commerciali” ha detto il numero uno di easyJet, Carolyn McCall.