L’eCommerce italiano si avvia a diventare “adulto” e, dopo tanti anni di dominio delle vendite online di servizi, primariamente di turismo, si avvia ad avere almeno il 50% del mercato appannaggio dei prodotti. Come succede all’estero. “L’eCommerce italiano è ormai al 45% di vendita prodotti, contro il 40% dello scorso anno – afferma Alessandro Perego, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio eCommerce B2c di Politecnico di Milano e Netcomm -. Il settore cresce del 17%, arrivando a quota 13,3 miliardi di euro di valore, che significa il 3,5% di tutto il giro d’affari del commercio in Italia”. Ma, come sempre, a fare la parte del leone è sempre il turismo che online conta ormai per il 24% delle vendite totali, contro il 22,5% dello scorso anno. Sull’intero eCommerce l’incidenza del settore turistico cala al 40%, dal 42% del 2013, ma in termini relativi il turismo online cresce comunque a doppia cifra, del 10%, anno su anno. “Con un aspetto nuovo che è quello della sharing economy – spiega il presidente Netcomm Roberta Liscia -, con il sempre maggior successo di realtà come Uber, Airbnb o Zilok”. Ma torniamo ai numeri del settore che, dopo il turismo, vedono in grande crescita la Moda e l’Abbigliamento, al 14%, seguito dall’Informatica e dall’Elettronica, al 12%, e dalle Assicurazioni, stabili al 9%. Gli acquirenti sono arrivati in Italia a 16 milioni, di cui 10 abituali, in crescita del 16% anno su anno, per uno scontrino medio di circa 100 euro.
Abbigliamento che è anche il settore su cui si sono maggiormente lanciate le startup nell’ultimo anno; l’osservatorio Start Up ne ha infatti censite 54 di nuove, di cui il 30% nel campo dell’Abbigliamento e della Moda, il 10% nell’Arredamento e nel Design, l’8% nel Food e Wine e il 7% nel Turismo e nei Trasporti, settore, come abbiamo visto, ben presidiato in particolare dai big del turismo mondiale, tra cui anche l’italiana Volagratis, anche se emigrata in Svizzera.
A livello mondiale la comunità europea è il mercato eCommerce più grande del mondo, con 363 miliardi di euro di valore, seguito da Stati Uniti, a quota 329 miliardi, e dalla Cina che, però, con 300 milioni di euro di transazioni online cresce sensibilmente anno su anno. “Il mercato europeo, però, è dominato da tre paesi; Francia, Germania e, soprattutto, Gran Bretagna, che da soli fanno il 60% del mercato” sottolinea Liscia, con numeri di e-shopper sensibilmente più alti rispetto ai nostri, rispettivamente 29, 44 e 39 milioni.
Importante infine sottolineare come “l’Export italiano online valga circa 2,5 miliardi di euro, di cui il 50% dovuto al turismo, ad aziende di servizi come Alitalia, Moby Lines o Trenitalia, o a compagnie di crociere, come Costa Crociere” aggiunge Perego.
“Anche nel 2014 – afferma invece Riccardo Mangiaracina, Responsabile della ricerca dell’Osservatorio eCommerce B2c del Politecnico di Milano – analisi condotta attraverso le interviste agli operatori di eCommerce italiani conferma che il fattore determinante nell’indurre i web shopper all’acquisto online è il vantaggio di prezzo nei confronti dei canali tradizionali”.
Le Dot Com crescono ad un ritmo più elevato rispetto alle imprese tradizionali, che non sempre interpretano in maniera adeguata il canale online, arrivando così a pesare per il 54% del valore delle vendite online e, se consideriamo solo i prodotti escludendo i servizi, la loro quota sale al 70%.
Si paga sempre di più con carta di credito, per il 70% delle transazioni, in leggero calo, e con Paypal, al 24%, in crescita di 3 punti percentuali, con frodi ancora piuttosto basse. Grazie anche ai sistemi che bloccano transazioni che potenzialmente possono trasformarsi in truffe; nel turismo sono circa il 4% le transazioni bloccate per questo. Anche s ei nuovi sistemi di pagamento adottati hanno registrato buone perfomance.
Infine naturale boom dell’mCommerce, che cresce a tripla cifra, del 100% anno su anno, superando gli 1,2 miliardi di euro, pari al 9% dell’eCommerce complessivo, a cui, se si aggiungono quelle via Tablet, si raggiunge il 20% del totale.