Venerdì scorso Firenze è stata teatro di un dibattito che ha coinvolto i 100 maggiori esperti di turismo digitale. Un confronto, promosso da MiBACT, MiSE, Regioni italiane e sviluppato assieme alla Regione Toscana e a Toscana Promozione Turistica.
I main focus della giornata – che ha coinvolto 100 esperti suddivisi in 10 tavoli di lavoro – sono stati il coinvolgimento dei cittadini nella narrazione della destinazione turistica, l’utilizzo dei big data per profilare la domanda e i movimenti dei flussi turistici, la necessità di talenti in grado di trasformare le informazioni presenti in rete in offerte turistiche su misura.
Gli elementi che emergono come fondamentali e imprescindibili riguardano la standardizzazione del processo di raccolta dei dati così come l’impostazione di strategie chiare, orientate al raggiungimento di obiettivi realistici e condivisi. I dati in entrata devono confluire in algoritmi capaci di analizzare e rimodulare l’informazione in uscita, in modo tale che questa possa effettivamente orientare i servizi verso una maggiore efficienza, per un turismo capace di re-distribuire la ricchezza.
“I Big data da soli non bastano – ha sottolineato il direttore di Toscana Promozione Turistica Alberto Peruzzini – occorre sviluppare le professionalità necessarie per lavorare su un turismo innovativo, uscendo dallo stereotipo e cercando nuove forme di narrazione e narratori”.
“L’incontro è stato anche l’occasione per ripensare al progetto wi-fi Italia che è stato presentato in occasione della prima edizione di Ecosistemi Digitali. Una rete che ha iniziato a crescere, offrendo la possibilità, non solo di migliorare l’esperienza dei cittadini, e dei turisti per accedere al wi-fi, ma anche di raccogliere i dati per analizzare i flussi turistici e poter creare nuovi servizi innovativi” ha sottolineato Alessio Beltrame, Capo Segreteria Sottosegretario di Stato Antonello Giacomelli.
“Ecosistemi Digitali non è solo un evento – ha dichiarato Francesco Palumbo, Direttore Generale del Turismo MiBACT – ma un momento di lavoro che coinvolge privati e settore pubblico per capire insieme dove lavorare al meglio e dove investire nei prossimi piani attuativi del Piano Strategico di Sviluppo del Turismo”.
“Dobbiamo essere concreti e imparare a sfruttare le opportunità del digitale non solo come vetrina ma anche come strumento per vendere le nostre eccellenze turistiche. I turisti stranieri devono avere un rapido accesso alle informazioni e comprare più facilmente i nostri servizi”, ha commentato Giovanni Bastianelli Direttore Enit.
Il think tank è stata anche l’occasione per discutere di «Local Engagement» e «Sharing Intelligence» con un focus specifico sull’accoglienza diffusa dal quale è emerso come le Regioni Italiane siano impegnate nella creazione di strategie di promozione turistica che puntano su nuove forme di narrazione digitale.
Emerge in questo senso la necessità di un processo di formazione e di diffusione di competenze che vada a garantire ad ogni singolo territorio la presenza di persone competenti e continuamente aggiornate anche su aspetti digitali e innovativi.
Questo fondamentale passaggio deve necessariamente essere preceduto da una diffusione di infrastrutture utili a migliorare il sistema di informazione e diffusione delle narrazioni, oltre che a garantire anche a quei centri turistici ancora poco visitati la possibilità di avere rilevanza, visibilità e un corretto funzionamento al pari degli altri luoghi del territorio italiano.