All’interno dell’Unione Europea sono in arrivo le zone rosso scuro, che riguarderanno i territori nei quali si registrano contagi elevati e dove la situazione è più preoccupante. A annunciarlo è stata la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, che così facendo vuole limitare le nuove varianti di Covid-19 emerse qua e là per il continente, e delimitare i territori ad alto rischio.
Nella pratica, le frontiere europee resteranno aperte, ma nei prossimi giorni verranno introdotte alcune regole sui viaggi in particolare verso i territori dove si registrano i contagi maggiori. In particolare, per scongiurare una chiusura generalizzata delle frontiere, Bruxelles ha optato per un coordinamento di misure mirate sugli spostamenti, scoraggiando tutti i viaggi non necessari (esclusi cioè, quelli legati al lavoro o alla circolazione delle merci).
“Dobbiamo ridefinire la nostra mappatura per individuare le aree ad alto rischio, introducendo una categoria rosso scura – ha spiegato la presidente della Commissione – A chi parte da queste zone possono essere chiesti test prima di partire e la quarantena dopo l’arrivo”.
Nonostante la decisione di tenere aperte le frontiere europee, comunque, l’Olanda ha già chiuso i voli da 17 nazioni extra-Ue, come Regno Unito e Sud Africa, mentre sono stati riconosciuti i test rapidi tra partner europei, per organizzare nelle prossime settimane controlli ai confini. Per quanto riguarda la Francia, tutti i viaggiatori all’interno dell’Unione Europea, prima di spostarsi nel Paese, dovranno presentare il certificato di un tampone molecolare negativo effettuato 72 ore prima della partenza. L’obbligo riguarda tutti i viaggiatori non essenziali: ciò significa che non sono obbligati a presentare il tampone i lavoratori transfrontalieri e quelli del trasporto via terra.