Ue e Usa sono al lavoro per ridurre le emissioni di CO2 degli aerei, che nel 2013 sono state pari a 700 milioni di tonnellate a livello globale, ma rischiano di triplicare entro il 2050. Almeno secondo uno studio ICTT, International Council on Clean Transportation. Ma i nuovi standard sulle emissioni dei velivoli inviate all’Icao (l’agenzia Onu per l’aviazione civile) da Ue e Usa in vista dell’incontro programmato a Montreal a febbraio prossimo sono differenti.
Il piano Usa punta infatti a ridurre del 37,5% la CO2, a fronte di una riduzione del 33% nell’Ue: una differenza di ‘solo’ 4,5 punti percentuali, che però corrispondono a 350 milioni di tonnellate di CO2, fa notare il Guardian.
I nuovi standard per gli aerei dovrebbero entrare in vigore a partire dal 2020. E se il mese prossimo viene raggiunto un accordo, i progetti saranno inviati a un comitato dell’Icao per essere approvati l’anno prossimo.
Sebbene il quantitativo di CO2 emesso dal settore dell’aviazione sia ingente – il trasporto aereo è responsabile di circa il 5% del riscaldamento globale – al momento le emissioni dei velivoli non fanno parte dell’accordo di Parigi sul clima siglato a dicembre.
Ma secondo uno studio del Parlamento europeo diffuso nel novembre scorso se non si interviene con misure adeguate la CO2 generata degli aerei arriverà a rappresentare il 22% delle emissioni globali entro il 2050.