Cuba si prenota online. Il gruppo Expedia annuncia che i viaggiatori potranno prenotare gli hotel a Cuba dai siti internazionali del gruppo, tra cui Expedia.com®, Hotels.com®, Travelocity®, Orbitz®, e CheapTickets®. Cuba continua a generare interesse e a posizionarsi come una destinazione di successo tra i viaggiatori. Il Ministero del turismo cubano, infatti, ha riportato che più di quattro milioni di visitatori hanno visitato Cuba nel 2016, con il più grande incremento di visitatori dagli Stati Uniti. Ora gli utenti potranno sfruttare i siti Expedia per fare ricerche e prenotare in ogni parte di Cuba. Gli hotel coprono l’isola da est a ovest, pertanto i viaggiatori non avranno problemi nella scelta degli alloggi, che sono presenti anche in zone come Pinar de Rio, Camaguey e Santiago de Cuba. Expedia ha lavorato a stretto contatto con i partner locali al fine di portare i viaggiatori su questo mercato, rendendo i processi di prenotazione degli hotel più semplici possibili.
“Stiamo lavorando a stretto contatto con i nostri partner al fine di offrire questa destinazione ambita e ricca di cultura ai nostri clienti di tutto il mondo, con l’aggiunta di un servizio di prenotazione online conveniente tramite un partner di viaggio affidabile”, ha detto Mario Ribeira, Vice President Market Management dell’America Latina. “Siamo tra le prime aziende statunitensi a offrire ai viaggiatori individuali prenotazioni di camere di hotel a Cuba, e consapevoli di questo ruolo, siamo pronti ad accogliere nuovi consumatori in questo mercato, rafforzando ulteriormente il nostro impegno nel cerare valore per i nostri partner”.
I viaggiatori, statunitensi e non, possono fare ricerche e prenotare il loro alloggio a Cuba in conformità con le norme OFAC (Office of Foreign Assets Control) del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, nei siti Expedia in tutto il mondo. I viaggiatori statunitensi dovranno certificare che i viaggi corrispondano a una delle 12 categorie autorizzate, tra cui visite familiari, impegni per conto del governo, reportage giornalistici, ricerca professionale, professioni in ambito umanitario, attività educative, scambi culturali, mentre i non statunitensi dovranno confermare di non essere soggetti alla giurisdizione americana.