Noi italiani avremmo 28 giorni di ferie all’anno, ma ne facciamo solo 21. Si impegnano di più danesi, francesi, tedeschi e spagnoli, che hanno diritto a 30 giorni e li sfruttano tutti, mentre i lavoratori del Regno Unito prendono in media 25 dei 26 giorni concessi.
Sono alcuni dei dati di Vacation Deprivation 2014 di Expedia.it, ricerca giunta quest’anno alla quattordicesima edizione. Al centro dello studio, realizzato prendendo in esame 7.855 adulti con un impiego in 24 Paesi, nell’area Asia – Pacifico, Europa, Nord America e Sud America, ci sono le abitudini relative alle vacanze. Il risultato? In generale, sono gli europei gli “specialisti” delle vacanze. Nel 2014, infatti, le nazioni dell’area Asia-Pacifico hanno avuto diritto a 19 giorni, ma ne hanno fatti solo 14, proprio come i lavoratori americani (che però hanno a disposizione 15 giorni di ferie e sono migliorati rispetto al 2013, quando sono stati lontani dalla routine lavorativa solo in media 12 giorni). I più sfortunati sono i thailandesi, che hanno diritto solo a 11 giorni, mentre in Corea del Sud, a fronte di 15 giorni di ferie, se ne fanno in media solo 7. Tra tante diverse abitudini – mette in guardia Fabrizio Giulio, Managing Director di Expedia.it – non cambia l’impatto emozionale delle vacanze. “Tra l’80% e il 90% dei viaggiatori pensa che le vacanze siano determinanti per essere più felici, più riposati, più vicini alla famiglia, meno stressati e più rilassati. Sono tutte caratteristiche che rendono le persone più produttive anche al lavoro. È quasi un paradosso: se riuscissimo a passare più tempo lontani dal nostro lavoro, potremmo anche diventare più efficienti.”
Ritornando all’Italia, cosa ci spinge a rinunciare ai giorni di vacanza? In base ai dati raccolti da Expedia.it, i motivi principali sono la volontà di risparmiare giorni di ferie per l’anno successivo (20%), gli impegni legati al lavoro autonomo (18%) e dipendente (17%), la necessità di contenere le spese (15%) e la difficoltà nel coordinare i tempi (15%). Eppure, sempre secondo la ricerca, i nostri connazionali sarebbero disposti a rinunciare, per un’intera settimana, a fast food (65%), social media (41%) e televisione (38%) pur di avere qualche giorno di vacanza in più.
In tutto il mondo, il 53% dei rispondenti preferisce distribuire i giorni di ferie nel corso dell’anno, facendo tante piccole vacanze e approfittando di weekend lunghi; solo il 29% preferisce accumulare giorni per godersi un lungo viaggio. Gli italiani si dividono equamente: il 43% preferisce la vacanza lunga, mentre il 41% divide i giorni di ferie in brevi viaggi durante l’anno. E non mancano le differenze anche per quanto riguarda lo “stay in touch”: in tutto il mondo, il 14% dei viaggiatori controlla email di lavoro e segreteria telefonica una volta al giorno, mentre l’11% le controlla più volte al giorno; gli italiani lo fanno una o più volte durante il giorno.