Coccodrillo, cavallette, pesci palla, serpenti… È sicuramente esotico – e anche un po’ scioccante per noi occidentali – il probabile menù di Expo Milano 2015. Quello che ci sarà nei piatti dei vari padiglioni, però, dipende dal via libera, o meno, del ministero della Salute. Sempre che non tocchi all’Unione europea l’ultima parola, visto il labirinto di leggi in merito alle importazioni di alimenti per Expo dai Paesi extra-Ue.
“Lo Zimbabwe si è mosso per le carni di coccodrillo – spiega Silvio Borrello, direttore generale dell’ufficio Sanità animale del ministero della Salute –. Stiamo valutando la richiesta, anche facendo prove di laboratorio. Sappiamo che è commercializzata in alcuni Paesi europei, come il Belgio”. Lo stesso discorso vale per gli insetti, anche se tutto si deciderà nei prossimi due mesi: il ministero esaminerà le richieste, valutando il livello di rischio del Paese, del prodotto e del luogo in cui viene confezionato, per poi decidere se accettare o meno l’ingrediente speciale. Non si sa, quindi, il destino del pesce palla, amatissimo dai migliori chef giapponesi ma velenoso se non opportunamente trattato. Già noto, invece, il verdetto sulla carne di cane, utilizzata in diversi paesi asiatici: a Milano sarà bandita. Quello che è certo, infine, è che i piatti più particolari potranno essere consumati solo all’interno dei padiglioni: il cibo che avanza dovrà essere distrutto direttamente nel sito di Rho Pero.