A un mese esatto dall’apertura, i cinesi del gruppo immobiliare Vanke sono i primi a certificare la “fine lavori” per il padiglione Expo. Esternamente simile al dorso di un drago e rivestito di scaglie che cambiano colore con la diversa intensità della luce, l’edificio è stato progettato dallo studio Libeskind e si ispira alle forme della Huang Shan, una delle montagne sacre della Cina. All’interno, 230 schermi incastonati in strutture di bambù raccontano la Cina, in un alternarsi di filmati dedicati ai treni super-veloci, alla diversità della gente, con le infinite espressioni, alle città e agli spettacolari panorami del Paese. È la prima volta, in 163 anni di storia delle Esposizioni Universali, che un’impresa cinese è presente con un padiglione tutto suo.