“I numeri dei visitatori comunicati da Expo non tornano“. Secondo Basilio Rizzo, presidente del consiglio comunale di Milano, Giuseppe Sala, commissario unico di Expo, non comunicherebbe i dati corretti sull’affluenza. Sala parla di 6 milioni di visitatori nei primi due mesi, ma a Rizzo sembra un numero irragionevole. In un’intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano, Rizzo fa notare che l’Atm (l’azienda di trasporto milanese) stima una media di circa 30mila passeggeri che ogni sabato, il giorno di maggiore affluenza a Expo, scendono alla fermata del metrò di Rho Expo. Perciò, una stima ragionevole degli ingressi di chi è arrivato in metrò nei primi due mesi sarebbe di 1,6 milioni. Che anche moltiplicati per tre, ipotizzando che il grosso del flusso arrivi in treno, pullman o con mezzi propri (ma i parcheggi sono mezzi vuoti!) sarebbero sempre meno di quelli dichiarati, fa notare Rizzo. Che sottolinea anche come in ogni caso il successo o il fallimento di Expo non dipende dal numero dei visitatori, “ma dai contenuti, che per il momento sono mancati: la centralità del tema della nutrizione non c’è ed Expo è diventata una fiera campionaria”.
E la polemica si allarga anche ad altri rappresentati della politica. Mariastella Gelmini, la coordinatrice lombarda di Forza Italia, si è appellata al “dovere di trasparenza”: “Expo è un evento gestito da una società a maggioranza pubblica: fornire i numeri degli accessi non è una scelta di Expo spa: è un dovere” ha dichiarato. E anche Riccardo De Corato, capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Lombardia, ha presntato una interrogazione in Regione per chiedere ufficialmente che questa informazione sia divulgata.