Expo Milano 2015: dopo quelli dedicati al caffè e al cacao, anche il cluster Frutta e Legumi è giunto in dirittura d’arrivo. La cifra che caratterizzerà questo concept, sarà quella di una rappresentazione antropizzata dell’agricoltura: per questo i frutteti e l’orto (le cui colture – nel corso dei sei mesi -si alterneranno in base alla stagionalità) sono stati inseriti in un vero e proprio contesto urbano, caratterizzato da una piazza centrale, destinata ad ospitare i numerosi eventi organizzati durante i sei mesi di Expo Milano 2015. Intorno ad essa si affacceranno i moduli/padiglioni, cui verrà data la forma di grandi casse. Il compito di dare continuità architettonica all’intera struttura è stato affidato ad un copertura ignea che evoca una pergola.
Per completare in ottica antropica la filiera che porta questi frutti della terra dal campo alla tavola, gli ideatori del cluster puntano su un elemento chiave, collocato, peraltro, in posizione strategica di cerniera con l’adiacente cluster delle spezie: il mercato. Concepito come fulcro dell’attività economica, snodo delle relazioni sociali, propulsore della diffusione dell’alimentazione tra gli uomini, il mercato viene visto come una porta d’ingresso sempre aperta, non solo a chi voglia acquistare, ma anche a chi desideri, piuttosto, consumare in loco.
Viaggio tra le spezie
È proprio l’area del mercato che rende reciprocamente permeabili i due cluster: il passaggio dal quello di frutta e legumi a quello delle spezie (e viceversa), infatti, è quasi inavvertito e avviene in un tripudio di odori, colori, aromi inebrianti.
Anche nel cluster delle spezie, la copertura gioca un ruolo importante. Ma qui si caratterizza per l’andamento dinamico che gioca su più piani e vari dislivelli: da mera copertura a pavimentazione che scende fino al suolo o che resta a tratti sospesa a un livello intermedio, quasi a rappresentare il sinuoso viaggio geografico che in tempi lontani le spezie percorsero per diffondersi sul globo.
E per restare in tema, ecco che, sul pavimento, faranno bella mostra di sé delle mappe in cui verranno evidenziate e sottoposte all’attenzione dei visitatori le aree geografiche di produzione delle spezie. Per un servizio informativo a 360°, infine, il concept prevede pure l’installazione di totem liberamente consultabili.
(le cui colture – nel corso dei sei mesi -si alterneranno in base alla stagionalità) sono stati inseriti in un vero e proprio contesto urbano, caratterizzato da una piazza centrale, destinata ad ospitare i numerosi eventi organizzati durante i sei mesi di Expo Milano 2015.
Intorno ad essa si affacceranno i moduli/padiglioni, cui verrà data la forma di grandi casse.
Il compito di dare continuità architettonica all’intera struttura è stato affidato ad un copertura ignea che evoca una pergola.
Per completare in ottica antropica la filiera che porta questi frutti della terra dal campo alla tavola, gli ideatori del cluster puntano su un elemento chiave, collocato, peraltro, in posizione strategica di cerniera con l’adiacente cluster delle spezie: il mercato. Concepito come fulcro dell’attività economica, snodo delle relazioni sociali, propulsore della diffusione dell’alimentazione tra gli uomini, il mercato viene visto come una porta d’ingresso sempre aperta, non solo a chi voglia acquistare, ma anche a chi desideri, piuttosto, consumare in loco.
Viaggio tra le spezie
È proprio l’area del mercato che rende reciprocamente permeabili i due cluster: il passaggio dal quello di frutta e legumi a quello delle spezie (e viceversa), infatti, è quasi inavvertito e avviene in un tripudio di odori, colori, aromi inebrianti.
Anche nel cluster delle spezie, la copertura gioca un ruolo importante. Ma qui si caratterizza per l’andamento dinamico che gioca su più piani e vari dislivelli: da mera copertura a pavimentazione che scende fino al suolo o che resta a tratti sospesa a un livello intermedio, quasi a rappresentare il sinuoso viaggio geografico che in tempi lontani le spezie percorsero per diffondersi sul globo.
E per restare in tema, ecco che, sul pavimento, faranno bella mostra di sé delle mappe in cui verranno evidenziate e sottoposte all’attenzione dei visitatori le aree geografiche di produzione delle spezie. Per un servizio informativo a 360°, infine, il concept prevede pure l’installazione di totem liberamente consultabili.
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(le cui colture – nel corso dei sei mesi -si alterneranno in base alla stagionalità) sono stati inseriti in un vero e proprio contesto urbano, caratterizzato da una piazza centrale, destinata ad ospitare i numerosi eventi organizzati durante i sei mesi di Expo Milano 2015.
Intorno ad essa si affacceranno i moduli/padiglioni, cui verrà data la forma di grandi casse.
Il compito di dare continuità architettonica all’intera struttura è stato affidato ad un copertura ignea che evoca una pergola.
Per completare in ottica antropica la filiera che porta questi frutti della terra dal campo alla tavola, gli ideatori del cluster puntano su un elemento chiave, collocato, peraltro, in posizione strategica di cerniera con l’adiacente cluster delle spezie: il mercato. Concepito come fulcro dell’attività economica, snodo delle relazioni sociali, propulsore della diffusione dell’alimentazione tra gli uomini, il mercato viene visto come una porta d’ingresso sempre aperta, non solo a chi voglia acquistare, ma anche a chi desideri, piuttosto, consumare in loco.
Viaggio tra le spezie
È proprio l’area del mercato che rende reciprocamente permeabili i due cluster: il passaggio dal quello di frutta e legumi a quello delle spezie (e viceversa), infatti, è quasi inavvertito e avviene in un tripudio di odori, colori, aromi inebrianti.
Anche nel cluster delle spezie, la copertura gioca un ruolo importante. Ma qui si caratterizza per l’andamento dinamico che gioca su più piani e vari dislivelli: da mera copertura a pavimentazione che scende fino al suolo o che resta a tratti sospesa a un livello intermedio, quasi a rappresentare il sinuoso viaggio geografico che in tempi lontani le spezie percorsero per diffondersi sul globo.
E per restare in tema, ecco che, sul pavimento, faranno bella mostra di sé delle mappe in cui verranno evidenziate e sottoposte all’attenzione dei visitatori le aree geografiche di produzione delle spezie. Per un servizio informativo a 360°, infine, il concept prevede pure l’installazione di totem liberamente consultabili.
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si alterneranno in base alla stagionalità) sono stati inseriti in un vero e proprio contesto urbano, caratterizzato da una piazza centrale, destinata ad ospitare i numerosi eventi organizzati durante i sei mesi di Expo Milano 2015.
Intorno ad essa si affacceranno i moduli/padiglioni, cui verrà data la forma di grandi casse.
Il compito di dare continuità architettonica all’intera struttura è stato affidato ad un copertura ignea che evoca una pergola.
Per completare in ottica antropica la filiera che porta questi frutti della terra dal campo alla tavola, gli ideatori del cluster puntano su un elemento chiave, collocato, peraltro, in posizione strategica di cerniera con l’adiacente cluster delle spezie: il mercato. Concepito come fulcro dell’attività economica, snodo delle relazioni sociali, propulsore della diffusione dell’alimentazione tra gli uomini, il mercato viene visto come una porta d’ingresso sempre aperta, non solo a chi voglia acquistare, ma anche a chi desideri, piuttosto, consumare in loco.
Viaggio tra le spezie
È proprio l’area del mercato che rende reciprocamente permeabili i due cluster: il passaggio dal quello di frutta e legumi a quello delle spezie (e viceversa), infatti, è quasi inavvertito e avviene in un tripudio di odori, colori, aromi inebrianti.
Anche nel cluster delle spezie, la copertura gioca un ruolo importante. Ma qui si caratterizza per l’andamento dinamico che gioca su più piani e vari dislivelli: da mera copertura a pavimentazione che scende fino al suolo o che resta a tratti sospesa a un livello intermedio, quasi a rappresentare il sinuoso viaggio geografico che in tempi lontani le spezie percorsero per diffondersi sul globo.
E per restare in tema, ecco che, sul pavimento, faranno bella mostra di sé delle mappe in cui verranno evidenziate e sottoposte all’attenzione dei visitatori le aree geografiche di produzione delle spezie. Per un servizio informativo a 360°, infine, il concept prevede pure l’installazione di totem liberamente consultabili.
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Intorno ad essa si affacceranno i moduli/padiglioni, cui verrà data la forma di grandi casse.
Il compito di dare continuità architettonica all’intera struttura è stato affidato ad un copertura ignea che evoca una pergola.
Per completare in ottica antropica la filiera che porta questi frutti della terra dal campo alla tavola, gli ideatori del cluster puntano su un elemento chiave, collocato, peraltro, in posizione strategica di cerniera con l’adiacente cluster delle spezie: il mercato. Concepito come fulcro dell’attività economica, snodo delle relazioni sociali, propulsore della diffusione dell’alimentazione tra gli uomini, il mercato viene visto come una porta d’ingresso sempre aperta, non solo a chi voglia acquistare, ma anche a chi desideri, piuttosto, consumare in loco.
Viaggio tra le spezie
È proprio l’area del mercato che rende reciprocamente permeabili i due cluster: il passaggio dal quello di frutta e legumi a quello delle spezie (e viceversa), infatti, è quasi inavvertito e avviene in un tripudio di odori, colori, aromi inebrianti.
Anche nel cluster delle spezie, la copertura gioca un ruolo importante. Ma qui si caratterizza per l’andamento dinamico che gioca su più piani e vari dislivelli: da mera copertura a pavimentazione che scende fino al suolo o che resta a tratti sospesa a un livello intermedio, quasi a rappresentare il sinuoso viaggio geografico che in tempi lontani le spezie percorsero per diffondersi sul globo.
E per restare in tema, ecco che, sul pavimento, faranno bella mostra di sé delle mappe in cui verranno evidenziate e sottoposte all’attenzione dei visitatori le aree geografiche di produzione delle spezie. Per un servizio informativo a 360°, infine, il concept prevede pure l’installazione di totem liberamente consultabili.
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