“Il turismo è essenziale per questo paese. Noi di Eataly in tutti i nostri punti vendita all’estero abbiamo dei corner dedicati all’incoming . Dobbiamo narrare il nostro paese – spiega Oscar Farinetti, al Vinitaly di Verona per annunciare la prossima apertura di un Eataly nella città scaligera, nella storica Fabbrica del ghiaccio del 1930 per la conservazione alimentare -. E come noi dovrebbero farlo tutte le eccellenze che siamo stati capaci di aprire all’estero; i 7mila negozi monomarca della nostra moda o i negozi di mobili e illuminotecnica italiani. Insomma dobbiamo puntare sul turismo: 100 milioni di turisti stranieri invece di 47, 5 e 65 miliardi di euro di export invece dei 30 che facciamo ora e siamo a posto…potremmo anche tenerci tutti i forestali al Sud” chiude con una battuta il suo pensiero Farinetti che sottolinea come gli imprenditori di questo paese devono ricomnciare a saper fondere il metodo matematico a quello poetico per fare business. Dove i numeri qui a Verona, dopo i 24/30 mesi di ristrutturazione curati dall’architetto Botta, saranno impressionanti: “realisticamente pensiamo aun budget che reciti 250 nuovi posti di lavoro per 30 milioni di euro di fatturato. Con ben 200 nuovi fornitori. Per un costo che, per la nostra parte, non sarà inferiore a 10 milioni di euro”. Il resto a carico della proprietà della storica struttura, Cariverona, con un forte intervento anche del Comune veronese per permessi e viabilità: “perchè Eataly non è solo un supermercato, ma un luogo culturale” ha detto il sindaco Flavio Tosi. Tra le prossime aperture “italiane” anche un gioiellino di 1500 meri quadrati a Trieste, “che dedicheremo ai venti – commenta Farinetti -. Mentre il punto di Verona lo dedicheremo alla conservazione dei cibi, mantenendo la memoria storica del luogo. Come abbiamo fatto con gli altri nostri interventi, con i quali abbiamo sempre recuperato l’esistente”.