Nove milioni di italiani visiteranno l’Expo di Milano che sarà inaugurato domani: è questa la previsione di Federalberghi, secondo cui l’esposizione potrà offrire una spinta importante per la ripartenza del settore turistico. I dati lo rivela un’indagine effettuata dall’Istituto ACS Marketing Solutions dal 20 al 24 aprile intervistando con il sistema C.A.T.I. un campione di 3.001 italiani maggiorenni rappresentativo di oltre 50 milioni di connazionali maggiorenni
“La prima risposta ci arriva dai circa 9 milioni di italiani che al momento hanno già deciso di visitarla nei sei mesi di durata dell’Esposizione Universale” sostiene il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, alla lettura di un’indagine esclusiva realizzata dalla Federazione. “Inoltre -prosegue Bocca- dei 9 milioni di connazionali al momento ben 2,6 milioni hanno deciso che pernotteranno a Milano o in aree limitrofe (scegliendo nel 37% dei casi l’albergo quale struttura ricettiva), altri 3,9 milioni effettueranno una visita in giornata e 2,3 milioni, pur sicuri di esserci, sono ancora indecisi se soggiorneranno o meno.
Nessun dubbio sull’importanza dell’evento e la sua valore strategico per il futuro: “Il nostro Paese ha bisogno di eventi come questo per farsi conoscere ed apprezzare per quanto di buono sa e vuole fare” è in sintesi il pensiero di Bocca.
“Per quanto infine riguarda le previsioni turistiche del ‘ponte’ del 1° maggio – aggiunge il presidente di Federalberghi – esse mostrano un segnale positivo con quasi 6 milioni di italiani che approfitteranno dell’occasione, scegliendo l’Italia nel 93% dei casi.
Di questa mole di persone ben 190 mila approfitteranno dei tre giorni del ‘ponte’ per visitare l’Expo, a dimostrazione che l’evento vuole essere oggetto esclusivo ed approfondito di un viaggio a Milano, senza inserirlo in un tour vacanziero con più tappe.
“Ci auguriamo quindi che numeri così significativi – conclude Bocca – diano al settore quella scossa che da tempo andiamo auspicando e sollecitino il mondo politico e governativo a fare quelle scelte urgenti che da sempre abbiamo indicato: promozione, diminuzione della pressione fiscale e misure a favore dell’occupazione”.