“Sembra di essere sulle montagne russe, con un andamento del settore a corrente alternata, che non consente alle imprese di comprendere se esista davvero una ripresa né se possano permettersi il lusso di avviare nuovi investimenti, che pure sarebbero necessari”. Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, commenta così i risultati dell’analisi congiunturale dell’Osservatorio turistico-alberghiero elaborato dal Centro Studi della Federazione. “Mentre la domanda internazionale continua a premiare l’Italia, che viene preferita anche grazie ad un buon rapporto tra qualità e prezzo -sottolinea Bocca- il mercato interno continua a scontare le difficoltà economiche e la ridotta capacità di spesa che affliggono i nostri connazionali. Ciò accresce la sofferenza di quelle località e quei segmenti di mercato popolati in prevalenza da clientela italiana. Il risultato si traduce in una partenza fiacca delle vacanze degli italiani, con un mese di giugno (meno 0,3% rispetto al 2013) che induce a guardare con cautela all’andamento dell’estate, che costituisce la stagione maggiormente attesa dall’intera filiera imprenditoriale dell’economia turistica nazionale. La volubilità del mercato, oltre ad erodere i margini aziendali, sempre più compressi tra un regime di costi e imposte crescenti ed un bilancio di prezzi e ricavi calanti, si ripercuote inevitabilmente anche sull’occupazione, -aggiunge Bocca- con le imprese costrette a privilegiare le assunzioni a tempo determinato, per contenere i costi fissi ed inseguire una domanda altalenante”.
Passando all’analisi del primo semestre del 2014, si rileva come questo sia stato connotato dall’alternarsi di cali e picchi di crescita sia degli italiani sia degli stranieri, rispetto allo stesso periodo del 2013. Gli italiani a gennaio hanno avuto un lieve calo (-0,6%) per poi scendere a febbraio (-4,3%) e marzo ancora giù (-0,3%), per poi risalire ad aprile (+7,7%) ed a maggio (+7,1%), per ricadere a giugno (-0,3%). Stesso discorso si può fare per gli stranieri che sono andati abbastanza bene a gennaio (+1,7%) e febbraio (+1,2%), in discesa a marzo (-2,1%), in impennata ad aprile (+11,6%), in calo a maggio (-1,7%) e di nuovo in recupero a giugno (+2,6%). La differente collocazione della Pasqua (a marzo nel 2013, in aprile nel 2014) e il lungo ponte che è andato dal 18 aprile al 4 maggio spiegano solo in parte le anomalie e l’instabilità di un mercato con il quale è sempre più difficile confrontarsi. Nel complesso, dal 1° gennaio al 30 giugno si conferma la prevalenza della componente estera su quella interna, con una quota di mercato che nel semestre si è attestata al 51,8% rispetto al 48,2% degli italiani. Più in generale, il primo semestre registra un +2% di presenze complessive, con gli stranieri che si confermano in crescita (+ 2,3%) e un segnale di recupero dei clienti italiani (+1,8%), seppur non sufficiente a recuperare le contrazioni degli anni passati.