Continua la battaglia di Federalberghi contro i portali di booking. L’associazione ha lanciato un appello al Parlamento italiano perché prenda posizione sulla questione delle parity rate: da oggi, alla Camera si vota sul disegno di legge per la concorrenza ed il mercato e proprio in questo contesto Federalberghi chiede al legistatore che si provveda ad eliminare le clausole che impediscono agli alberghi di pubblicare sul proprio sito un prezzo più basso di quello pubblicato sui portali di prenotazione.
“Per una camera d’albergo venduta su un portale a 100 euro – ha dichiatato il direttore generale di Federalberghi, Alessandro Nucara – il cliente paga 100 e l’albergo riceve 80. Se l’albergo potesse mettere in vendita la stessa camera sul proprio sito a 90 euro, il cliente pagherebbe 90 e l’albergo incasserebbe 90: entrambi entrambi guadagnerebbero 10 euro. Oggi questi sconti sono vietati a tutto vantaggio dei grandi portali che drenano ingenti risorse su cui non pagano le tasse in Italia, neanche nel caso di cliente e albergo italiani”.
Una legge analoga a quella che si chiede di approvare in Italia è in vigore in Francia dal 6 agosto di quest’anno. Anche in Germania vigono le medesime regole. “Ciò significa – conclude Nucara – che oggi il sistema turistico italiano si trova in condizione di grave svantaggio rispetto a due dei principali mercati concorrenti. Chiediamo quindi che Governo e Parlamento provvedano con urgenza a colmare questa differenza, a tutela dei consumatori e delle imprese”.