“Abbiamo messo in piedi un mini Osservatorio per cercare di capire un pò quali saranno gli eventuali contraccolpi sul turismo, attraverso i dati degli alberghi di tre, quattro e cinque stelle distribuiti in tutto il territorio. Le cancellazioni sono cominciate ad arrivare, ma dobbiamo capire se sono fisiologiche – ci sono cancellazioni in tutti i periodi dell’anno – oppure no. Soprattutto è necessario capire se ci sarà un effetto Parigi o meno, e questo potrà essere chiaro in particolare se non dovessero arrivare prenotazioni nuove”. Queste le parole del presidente di Federalberghi Roma, Giuseppe Roscioli, in un’intervista ad Askanews in merito alle preoccupazioni del settore del turismo in relazione ai fatti di Parigi, anche alla luce dell’imminente inizio del Giubileo.
“E’ ovvio che ci sarà un contraccolpo, ma al momento non si registrano grandi cancellazioni – afferma Roscioli – ma è una questione di tempo, nel week-end le agenzie di viaggio naturalmente erano chiuse, l’incertezza e la paura possono determinare la rinuncia ai viaggi. In questi casi ci sono due fattispecie – prosegue Roscioli – chi il viaggio comunque lo fa ma non lo fa in Europa, chi invece ha già prenotato e lo mantiene”. Per quanto riguarda il Giubileo “sarà un pò sotto tono – conclude Risciogli – ma per volere dello stesso Papa, che ha detto che ogni parrocchia potrà fare il proprio Giubileo, non c’è bisogno quindi di venire a Roma. Del resto i grandi eventi legati al Giubileo alla fine saranno sei o sette, gli appuntamenti importanti in tutto una ventina. Se si prende ad esempio il Giubileo del 2000, che abbiamo esaminato, c’è stato un incremento dei turisti del 5,9%, meno di 2.000 persone al giorno che in una città come Roma neanche si vedono. Quest’anno si stima un incremento solo del 4-5%, che si traducono in circa 700 mila presenze in più in tutto il periodo, che una città come Roma non sente. E’ chiaro che ai fini dell’affollamento ci sarà una concentrazione maggiormente in quelle 20 date importanti che sono gli eventi giubilari del Vaticano. Ma non si prevedono 20 milioni di persone come qualcuno ha pensato”.