Un calo rispetto allo scorso anno del 53% in termini di presenze. Sono le previsioni di Federturismo e del suo presidente Marina Lalli che, come le altre associazioni di categoria, ha messo nero su bianco le difficoltà di un settore che stenta a ripartire.
Dopo un inizio di estate positivo in termini di prenotazioni, con la risalita dei contagi, il rallentamento della campagna vaccinale e le nuove restrizioni in arrivo, a rinunciare alle vacanze è adesso soprattutto chi ha prenotato all’estero. Ma a soffrire è anche il turismo di prossimità, in attesa che – dicono gli operatori – arrivo l’uso allargato del green pass.
“Siamo molto preoccupati: fino a dieci giorni fa ci preparavamo a un’estate in forte ripresa, ora si prospetta una chiusura ancora più rapida dell’anno scorso, quando i primi stop arrivarono a metà agosto”, ha detto la presidente di Federturismo Confindustria. “Se gli investimenti sostenuti per lavorare per 4-6 settimane d’estate si traducono solo in costi, non stiamo più in piedi. Rispetto a perdite del 70% del fatturato dello scorso anno, avevamo previsto di portare a casa questa estate un 50% del 2019, con una crescita del 25% sull’anno scorso. C’è ancora una certa fiducia da parte dei clienti, che attendono gli sviluppi della situazione prima di cancellare le prenotazioni. Ma se dovessimo restituire le caparre come a marzo-aprile 2020 non avremmo più le risorse per andare avanti”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Fiavet, con la presidente Ivana Jelinic. “La scorsa settimana abbiamo già registrato un 50% in meno di richieste di viaggio, in Italia e all’estero, e chi ha già prenotato comincia a disdire, per la paura di restare bloccato in altri paesi e per l’incertezza sulle regole da seguire una volta rientrati. Questo accade sull’estero, ma anche in Italia: stiamo registrando le prime disdette anche per le settimane centrali di agosto in Sardegna”, ha aggiunto.
“Le stime iniziali per l’estate erano di un +20% di giro d’affari rispetto al 2020, grazie soprattutto alla campagna vaccinale. Oggi quelle previsioni sono azzerate e temiamo un calo del 50% rispetto alle prenotazioni del 2020. Si preparano nuove restrizioni, un possibile ritorno al ‘giallo’ in alcune regioni: la nuova sfida al virus che pensavamo di ingaggiare a ottobre è in realtà già arrivata. Ben venga il green pass o qualunque misura serva ad arginare la variante delta, ma bisogna definire strategie di intervento lineari e forti”, ha concluso il presidente di Assoturismo Confesercenti, Vittorio Messina.